Telemarketing: il filtro Agcom è aggirato, allarme frodi internazionali

Il recente intervento dell’Autorità per le Comunicazioni (Agcom), introdotto il 19 novembre con il filtro anti-spoofing dedicato alle chiamate provenienti da numeri di telefonia mobile, ha inizialmente mostrato segnali incoraggianti nella riduzione di pratiche ingannevoli.

Tuttavia, l’impennata delle chiamate commerciali provenienti da prefissi internazionali, osservata negli ultimi giorni, rivela una vulnerabilità emergente e un nodo cruciale da sciogliere nella lotta al telemarketing aggressivo e alle frodi.

L’abilità dei truffatori, infatti, si dimostra notevole: la loro capacità di adattamento e di ricerca di vie alternative all’ostacolo creato dal filtro anti-spoofing evidenzia la necessità di un approccio olistico e proattivo.

Sebbene il filtro abbia efficacemente contrastato lo spoofing di numeri italiani, il trasferimento delle attività fraudolente verso numeri esteri costituisce un’evoluzione prevedibile, ma che richiede una risposta immediata e strutturata.
Assoutenti sottolinea con forza la necessità di estendere l’ambito di applicazione delle misure di protezione anche alle chiamate internazionali.

Il fenomeno non è meramente un ritorno alla normalità post-filtro, ma un campanello d’allarme che preannuncia una nuova ondata di truffe, potenzialmente più sofisticate e difficili da rintracciare.
La mancanza di un adeguato controllo sulle chiamate provenienti dall’estero lascia i consumatori esposti a una gamma sempre più ampia di schemi fraudolenti, che vanno dalle richieste di denaro a nome di enti pubblici, fino alla raccolta di dati personali per scopi illeciti.
La raccomandazione rivolta ai cittadini è chiara: l’astensione dal rispondere a chiamate provenienti da numeri sconosciuti, specialmente se con prefisso internazionale, rappresenta la prima linea di difesa.
Tuttavia, questa precauzione, pur essenziale, non è sufficiente a risolvere il problema alla radice.

Guardando al futuro, è imperativo investire in tecnologie avanzate, capaci di distinguere le chiamate legittime da quelle fraudolente, non solo basandosi sull’origine geografica, ma anche analizzando il contenuto della comunicazione, la reputazione del chiamante e altri parametri rilevanti.

Il focus deve estendersi anche alle nuove forme di comunicazione digitale, come WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica, dove lo spoofing, alimentato da strumenti sempre più accessibili, potrebbe rapidamente trovare terreno fertile.

La segnalazione attiva dei consumatori, attraverso i canali social e il sito web di Assoutenti, si rivela un tassello fondamentale per la creazione di una rete di monitoraggio capillare e per l’identificazione dei nuovi schemi di truffa.
La collaborazione tra autorità di regolamentazione, operatori di telecomunicazioni e associazioni di consumatori è imprescindibile per elaborare strategie efficaci e contrastare con determinazione l’evoluzione delle tecniche fraudolente.
La tutela del consumatore non può essere limitata a un intervento isolato, ma deve costituire un impegno continuo e coordinato.

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