“The Teacher”, l’opera prima di Farah Nabulsi, è un’immersione profonda e disorientante nella realtà complessa e spesso silenziata della Cisgiordania, presentata Fuori Concorso al Torino Film Festival e distribuita da Eagle Pictures.
Il film non si limita a raccontare una storia; piuttosto, offre una tessitura intricata di esistenze individuali, intrecciando il filo sottile della resistenza politica con le spire del legame umano e le ferite aperte di un conflitto irrisolto.
Al centro del racconto troviamo Basem (Saleh Bakri), un insegnante palestinese che incarna la tensione lacerante tra l’impegno civile, rischioso, e la responsabilità verso i suoi studenti.
Il suo rapporto con Adam (Muhammad Abed El Rahman), uno studente particolarmente sensibile, si configura come un’eco paterna, un tentativo di trasmissione di valori e speranze in un contesto avverso.
L’ombra di una possibile relazione sentimentale con una volontaria, interpretata da Imogen Poots, aggiunge un ulteriore strato di complessità emotiva, un fragile barlume di serenità in un orizzonte costantemente minacciato.
Parallelamente, il film introduce Simon (un ruolo non specificato), un avvocato ebreo americano, espressione del potere e dell’influenza, il cui coinvolgimento personale si fa sentire nella ricerca disperata del figlio, militare dell’Idf, scomparso e presumibilmente trattenuto in ostaggio a Nablus.
Questa linea narrativa non è un contrappunto superficiale, ma un’esplorazione delle conseguenze del conflitto, che investe anche coloro che sembrano distanti dalla sua immediatezza.
Farah Nabulsi, autrice cresciuta nel Regno Unito e profondamente legata alle sue radici palestinesi, descrive il film come una necessità etica, un tentativo di superare le narrazioni mediatiche filtrate e di restituire la complessità di un contesto spesso ridotto a stereotipi.
“Volevo scavare più a fondo, svelare le motivazioni che spingono all’azione, le emozioni che sottendono scelte difficili,” spiega Nabulsi.
Il suo sguardo, consapevole delle disuguaglianze strutturali e delle discriminazioni istituzionalizzate, si concentra sulle microstorie, sui drammi quotidiani che emergono dalla coltre del conflitto.
L’opera non si limita a presentare personaggi a fronte, ma indaga le loro sfumature, le loro fragilità, le loro contraddizioni.
Basem, Adam e Simon, pur operando in ambiti diversi, sono accomunati dalla ricerca di un senso, dalla necessità di confrontarsi con la realtà e con le proprie responsabilità.
La recente escalation del conflitto, successiva al 7 ottobre, ha acuito le tensioni in Cisgiordania, intensificando la violenza dei coloni.
Paradossalmente, la maggiore attenzione mediatica dedicata alla situazione di Gaza ha contribuito a proiettare un fascio di luce sul dramma silenziato della Cisgiordania.
“The Teacher” è un’opera prodotta da Cocoon Films, Native Liberty Productions e Philistine Films, con la preziosa collaborazione di Louverture Films, Bertha Foundation, Metafora Production e Dear Gaia Films, un collettivo di produttori impegnati a sostenere voci indipendenti e a raccontare storie che altrimenti rimarrebbero inascoltate.
Il film non offre risposte facili, ma invita a una riflessione profonda e urgente sulla complessità del conflitto israelo-palestinese, esortando lo spettatore a interrogarsi sulle scelte che plasmano il destino di individui e comunità.





