Ti Amo Sicilia: Nuova Visione Politica per il Futuro dell’Isola

Un nuovo paradigma politico si fa strada in Sicilia con “Ti amo Sicilia”, un’iniziativa che trascende la mera contrapposizione geografica Sud-Nord e si configura come una scelta programmatica volta a riscrivere il futuro dell’isola.
L’annuncio, espresso chiaramente dal leader Cateno De Luca a Palazzo dei Normanni, segna l’inizio di un percorso che culminerà il 18 gennaio a Caltagirone con il lancio del “Governo di liberazione”.

Questa fase inaugurale coincide con un cambio di rotta personale per De Luca, che affianca il suo impegno politico alla guida di un Centro Studi dedicato a decifrare e comunicare la visione di questo nuovo progetto.

L’abbandono delle attività partitiche tradizionali segna un’evoluzione verso un ruolo di interprete e divulgatore del cambiamento, focalizzato sull’analisi delle dinamiche che plasmeranno la Sicilia nei prossimi mesi.
L’evento di Caltagirone, profondamente ispirato all’Appello ai liberi e forti di Don Sturzo, si prefigge di essere un momento di apertura totale alla cittadinanza, animato dal principio fondante della centralità della Sicilia al di sopra delle appartenenze partitiche.
La creazione di un intergruppo parlamentare all’Ars, accogliente verso tutti i deputati che condividano questo spirito, si pone come un atto di stimolo e responsabilizzazione nei confronti del governo Schifani, accusato di immobilismo e di un approccio superficiale alla governance.

De Luca critica aspramente la mancanza di riforme strutturali, evidenziando un percorso altalenante di progressi effimeri e arretramenti significativi.

La legge di stabilità, in particolare, è presentata come emblema di un metodo legislativo che disumanizza il ruolo del Parlamento, relegandolo a mero esecutore di decisioni imposte dall’alto.
La denuncia si fa ancora più incisiva quando De Luca contesta la tenuta politica della maggioranza di Schifani, dipingendola come vittima delle lotte intestine e delle dinamiche di potere che la indeboliscono.
L’esecutivo, secondo il leader, è in una condizione di stallo, e l’unica via d’uscita risiede in un cambio radicale di rotta.
De Luca propone una soluzione drastica: una revisione totale della composizione della giunta regionale.

Schifani dovrebbe presentare una squadra completamente rinnovata in Parlamento, redistribuendo gli assessorati in maniera proporzionale, un atto che, secondo De Luca, pacificherebbe le fazioni rivali che alimentano le tensioni interne.
Particolare attenzione è rivolta alla necessità di ripristinare gli assessorati detenuti dalla DC, sottolineando l’estraneità di tali figure rispetto alle dinamiche giudiziarie che affliggono altri membri della giunta.

Conclusione inequivocabile: non si può continuare a navigare a vista.

L’alternativa è chiara: o si avvia un nuovo corso politico, caratterizzato da decisioni coraggiose e una visione condivisa, oppure si ha il coraggio di interrompere l’attuale legislatura e sottoporre l’isola al giudizio del corpo elettorale.

Si tratta, in definitiva, di scegliere tra un’illusione di stabilità e un rinnovamento autentico.

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