L’indagine annuale sulla qualità della vita in Italia, giunta alla ventisettima edizione e condotta da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, proietta la provincia di Torino al ventiseiesimo posto su 107 aree geografiche esaminate nel 2025.
Questo risultato segnala una lieve battuta d’arresto rispetto al 2024, quando si era posizionata al ventitreesimo posto, ma mantiene comunque la provincia all’interno di una fascia di aree considerate a buona qualità della vita.
Tuttavia, questo posizionamento non racconta l’intera complessità del quadro, che rivela dinamiche contrastanti tra i diversi indicatori analizzati.
Un elemento di spicco è il significativo miglioramento nell’ambito ambientale, dove la provincia torinese si classifica ottava, guadagnando ben quattro posizioni.
Questo risultato riflette probabilmente un’azione mirata a migliorare la sostenibilità e la gestione del territorio, un fattore sempre più rilevante nel percepito della qualità della vita.
In campo educativo, si registra un’evoluzione positiva: la provincia si posiziona al ventunesimo posto, un notevole passo avanti rispetto al trentesimo posto del 2024, suggerendo investimenti e politiche efficaci nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale.
Tuttavia, si evidenzia un rallentamento nella sfera economica.
La provincia si colloca al venticinquesimo posto per reddito e ricchezza, un dato che segna un brusco declino rispetto all’undicesimo posto dell’anno precedente, sollevando interrogativi sulla resilienza dell’economia locale e sulla sua capacità di generare prosperità diffusa.
Il turismo si mantiene stabile, mentre si nota un progresso nel settore degli affari e del lavoro, con un avanzamento dal cinquantesimo al quarantaquattresimo posto.
Il sistema sanitario, un indicatore cruciale per il benessere della popolazione, mostra un quadro meno roseo, con un posizionamento al cinquantesimo primo posto, che denota un peggioramento rispetto al quarantatreesimo del 2024.
Simile è la situazione demografica, collocata al cinquantesimo terzo posto, in lieve calo rispetto all’anno precedente.
La preoccupazione maggiore emerge dall’analisi dei fattori legati alla sicurezza sociale, dove la provincia di Torino si posiziona al sessantasettimo posto, un risultato particolarmente negativo e in netto contrasto con il trentesimo del 2024.
Ancora più allarmante è la classifica relativa a reati e sicurezza, che la vede al novottesimo posto, seppur con un lieve, ma significativo, miglioramento rispetto al novantanovesimo del 2024.
Questo dato sottolinea la necessità di interventi urgenti e mirati per rafforzare la sicurezza e contrastare la criminalità.
Nel panorama piemontese, altre province come Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Vercelli, Asti e Alessandria mostrano performance variabili, con alcune in lieve miglioramento, altre in declino, riflettendo una complessità di fattori economici, sociali e ambientali che influenzano la qualità della vita nelle diverse aree regionali.
Il quadro generale suggerisce che, pur mantenendo una posizione complessivamente positiva, la provincia di Torino deve affrontare sfide significative, in particolare nel rafforzamento della sicurezza e nella tenuta del tessuto economico, per garantire un futuro prospero e sicuro per i suoi cittadini.







