venerdì 28 Novembre 2025

Traffico rifiuti: rete criminale italo-nigeriana smascherata

Un’articolata indagine, condotta dal Nucleo Forestale dei Carabinieri di Borghetto Vara (La Spezia) e coordinata dalla DDA di Genova, ha portato alla luce una complessa rete criminale specializzata nel traffico illecito di rifiuti, con ramificazioni che si estendono fino alla Nigeria.

L’inchiesta, innescata da una segnalazione che coinvolgeva ventisette persone accusate di diverse infrazioni ambientali, ha svelato un sistema sofisticato di demolizione illegale di veicoli, stoccaggio incontrollato di componenti ricambiabili e smaltimento abusivo di rifiuti, gestito con una spregiudicata organizzazione.
Le perquisizioni eseguite, su ordine della Procura, hanno interessato l’abitazione di un indagato e due aree situate nei comuni di Sarzana e Castelnuovo Magra, impiegate come veri e propri centri di smantellamento illegale.
Il sequestro ha portato alla confisca di un ingente numero di veicoli fuori uso, autocarri e una vasta gamma di rifiuti, evidenziando la scala operativa dell’attività criminale.

L’indagine ha rivelato, con preoccupante chiarezza, la corresponsabilità di cittadini nigeriani, indicando che i rifiuti, dopo essere stati processati in maniera illegale in Italia, venivano destinati al territorio nigeriano, contribuendo all’aggravamento dei problemi ambientali in un paese già fortemente vulnerabile.
L’ipotesi di “associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti”, il reato principale contestato, ha portato la DDA a richiedere e ottenere cinque misure cautelari nei confronti di persone di diverse nazionalità, sottolineando la natura transnazionale dell’organizzazione.

L’analisi forense dei dispositivi digitali sequestrati ha portato alla luce un sistema di fatturazione fittizia, operante tra il giugno 2020 e il marzo 2023, con conseguente denuncia di undici persone per dichiarazione fraudolenta e sospetto riciclaggio di denaro.

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari, notificato ai quattordici indagati, include una vasta gamma di accuse, che spaziano dall’associazione a delinquere al traffico illecito di rifiuti, dalla combustione abusiva all’attività di demolizione non autorizzata.
Il presunto capo dell’organizzazione si trova a fronteggiare ben ventisette capi di imputazione, testimoniando la sua posizione centrale nell’orchestrare questa attività criminale su larga scala.
L’indagine, in corso, mira ora a ricostruire completamente le dinamiche interne all’organizzazione, identificando tutti i suoi membri e tracciando i flussi finanziari illeciti.
Il caso solleva inoltre interrogativi sulla necessità di rafforzare i controlli e la cooperazione internazionale per contrastare efficacemente il traffico illegale di rifiuti e proteggere l’ambiente, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

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