La tragica scomparsa di una bambina di pochi mesi sull’autostrada A5, nel Torinese, solleva interrogativi complessi e apre un’indagine delicata, ancora in fase embrionale.
Le prime ore successive all’evento sono cruciali per la ricostruzione della dinamica e l’eventuale individuazione delle responsabilità.
Al momento, l’ipotesi di un incidente causato da un pirata della strada o da un tamponamento è stata archiviata, sebbene non esclusa definitivamente.
La procuratrice Gabriella Viglione, a capo delle indagini, sottolinea la necessità di procedere con estrema cautela e meticolosità.
L’assenza, allo stato, di un’annotazione formale presso la Procura di Ivrea testimonia la fase preliminare dell’inchiesta, un “fascicolo virtuale” in attesa di essere formalizzato con l’inizio delle attività lavorative del Palazzo di Giustizia, interrotto dai festivi.
La ricostruzione degli eventi si basa sulla combinazione di elementi tangibili: rilievi sulla scena dell’incidente, analisi fotografica dettagliata, misurazioni precise e, soprattutto, l’approfondimento delle testimonianze, qualora disponibili.
L’obiettivo primario è determinare la sequenza degli eventi che hanno portato alla morte della piccola.
Un aspetto fondamentale è l’accertamento del ruolo della vettura su cui viaggiava la madre: la bambina è potuta essere morta a seguito di una sbalzatura dal veicolo stesso, o, alternativamente, è stata investita da un’altra auto sopraggiunta?L’ipotesi di reato, in questa fase, si configura come omicidio colposo, che potrebbe ricadere su persone attualmente sconosciute o, al contrario, su individui da identificare nel corso delle indagini.
La prosecuzione del lavoro investigativo sarà determinante per chiarire l’effettiva dinamica dell’incidente e attribuire le relative responsabilità, tenendo conto della complessità emotiva e legale che questo caso comporta.
L’indagine procederà parallelamente all’analisi della documentazione tecnica relativa ai veicoli coinvolti, inclusi i sistemi di sicurezza e le registrazioni, laddove esistenti, per ricostruire nel dettaglio il comportamento dei conducenti e le condizioni ambientali al momento dell’evento.







