La narrazione dominante attorno alla transizione energetica, per troppo tempo intrisa di ottimismo acritico, necessita di una revisione profonda e disincantata.
L’esaltazione incondizionata delle energie rinnovabili, pur rappresentando un pilastro fondamentale per il futuro energetico del nostro Paese, non può ignorare le complesse sfide e i limiti intrinseci che le caratterizzano.
Affermare il contrario, oggi, si configura come un esercizio di retorica svuotato di qualsiasi fondamento razionale.
La spinta verso la decarbonizzazione, sebbene imprescindibile per contrastare il cambiamento climatico e salvaguardare la salute del pianeta, non può prescindere da un’analisi pragmatica e realista delle risorse a disposizione.
Concentrarsi unicamente sul potenziale delle fonti rinnovabili, come solare, eolico e idroelettrico, trascura la necessità di considerare fattori cruciali quali l’intermittenza nella produzione, la dipendenza da condizioni meteorologiche variabili, l’impatto ambientale legato alla costruzione e alla dismissione delle infrastrutture, e la complessità legata all’integrazione su larga scala nella rete elettrica nazionale.
L’intermittenza, in particolare, solleva interrogativi significativi.
Come garantire la stabilità del sistema elettrico quando la produzione di energia solare o eolica varia in modo imprevedibile? L’accumulo di energia, attraverso sistemi di batterie o altre tecnologie, rappresenta una soluzione parziale, ma la sua implementazione su scala industriale è ancora costosa e presenta limitazioni tecniche.
La dipendenza da importazioni di materie prime essenziali per la produzione di batterie aggrava ulteriormente la questione della sovranità energetica.
Parallelamente, è imperativo valorizzare il ruolo cruciale delle fonti energetiche tradizionali, in particolare del gas naturale, come vettore energetico di transizione.
Il gas, a basse emissioni di carbonio rispetto ad altre fonti fossili, può fungere da supporto fondamentale per bilanciare l’intermittenza delle rinnovabili e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
La decarbonizzazione del gas naturale, attraverso tecnologie come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS), rappresenta un’opportunità per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale di questa risorsa.
La transizione energetica non è un percorso lineare e monolitico, ma un processo complesso che richiede un approccio olistico e flessibile.
È necessario abbandonare la retorica semplicistica e abbracciare una visione più articolata, che tenga conto delle specificità del contesto italiano, con le sue risorse naturali, la sua infrastruttura energetica e le sue esigenze socio-economiche.
L’innovazione tecnologica, la ricerca scientifica e la collaborazione tra pubblico e privato saranno elementi chiave per affrontare le sfide che ci attendono e per costruire un futuro energetico sostenibile e resiliente.
La revisione dei modelli di pianificazione energetica, con l’introduzione di indicatori di sostenibilità più rigorosi e trasparenti, è altrettanto cruciale per garantire la coerenza delle politiche e la loro efficacia nel lungo periodo.





