Il panorama delle malattie miocardiche e pericardiche, condizioni cliniche spesso complesse e debilitanti, è in continua evoluzione grazie ai progressi diagnostici e terapeutici.
Trieste, polo di eccellenza cardiologica in Italia, ha recentemente ospitato un evento di primaria importanza: il Meeting annuale del working group della Società europea di cardiologia dedicato a queste patologie.
La due giorni ha visto la partecipazione di un’élite di specialisti provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, confermando il ruolo di Trieste come centro nevralgico per la ricerca e l’innovazione nel campo della cardiologia.
A fare il punto sulla ricchezza di contenuti e sull’impatto del convegno è stato Marco Merlo, stimato coordinatore del Registro sulle malattie del miopericardio, una risorsa imprescindibile per la raccolta dati e lo studio approfondito di queste patologie.
Il Registro, gestito all’interno del dipartimento Cardiovascolare dell’ospedale universitario di Trieste, in collaborazione con Gianfranco Sinagra, direttore del dipartimento, rappresenta un patrimonio di conoscenza che alimenta la ricerca e contribuisce a migliorare la gestione clinica dei pazienti.
Il Meeting si è rivelato un successo in termini di partecipazione e qualità scientifica.
Oltre quattrocento specialisti hanno affollato le sale conferenze, offrendo e ricevendo un flusso costante di idee e nuove prospettive.
I centonovanta contributi scientifici presentati testimoniano l’intensa attività di ricerca in questo ambito, un’attività alimentata dalla disponibilità di nuove terapie e dalla speranza di offrire risposte sempre più efficaci ai pazienti.
La possibilità di riunire a Trieste figure di spicco della cardiologia internazionale ha rappresentato un’opportunità unica per stimolare il brainstorming e accelerare il progresso scientifico.
Il confronto diretto tra esperti ha favorito la condivisione di esperienze cliniche e l’identificazione di nuove aree di indagine, aprendo la strada a collaborazioni future e a progetti di ricerca innovativi.
L’evento non solo ha rafforzato la reputazione di Trieste come centro di eccellenza cardiologica, ma ha anche contribuito a promuovere la città a livello internazionale, attirando l’attenzione di ricercatori e professionisti del settore.
La scelta di Trieste, solitamente superata da capitali europee più grandi e rinomate, sottolinea il crescente riconoscimento del contributo che l’ospedale universitario e il suo team stanno apportando alla lotta contro le malattie del cuore.






