lunedì 6 Ottobre 2025
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Truffa da 450.000 euro: smantellata rete di inganni a Santa Margherita

Un’abile e premeditata rete di truffe, tessuta attorno alla vulnerabilità e alla generosità di una benefattrice anziana, è stata smantellata dai Carabinieri di Santa Margherita Ligure.
Quindici individui di origine nigeriana sono finiti sotto accusa, formalmente denunciati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, in seguito a un’articolata indagine che ha portato alla luce un modus operandi particolarmente ingannevole e sfruttatore.
La vittima, una donna di elevato status sociale e attiva in una rinomata organizzazione di beneficenza, è stata manipolata attraverso una narrazione emotivamente carica: la presunta esistenza di un progetto umanitario d’emergenza a favore dei bambini siriani, feriti e orfani a seguito del conflitto bellico.

I presunti truffatori, agendo in sinergia e con una precisa divisione dei ruoli, si sono presentati come funzionari militari statunitensi, apparentemente impegnati in operazioni di assistenza nel paese devastato dalla guerra.

L’inganno si è protratto per un periodo di undici mesi, dall’ottobre 2022 all’ottobre 2023, durante i quali i malviventi hanno sistematicamente sollecitato donazioni, presentando richieste sempre più pressanti e giustificandole con la gravità della situazione umanitaria.
Le ingenti somme versate dalla benefattrice, che hanno raggiunto la cifra complessiva di circa 450.000 euro, sono state convogliate su conti correnti gestiti attraverso piattaforme di istituti bancari online, rendendo più arduo il tracciamento dei flussi finanziari e complicando le operazioni investigative.

L’indagine, condotta con scrupolosa attenzione ai dettagli e avvalendosi di sofisticate tecniche di analisi finanziaria e di intelligence, ha permesso di ricostruire la struttura criminale e di identificare i singoli responsabili, dimostrando come la loro azione fosse pianificata e coordinata per massimizzare il profitto illecitamente acquisito.
La Procura della Repubblica di Genova, sulla base degli elementi raccolti, ha disposto la citazione diretta a giudizio di tutti i quindici indagati, segnando un passo significativo nella lotta contro le truffe ai danni di persone anziane e vulnerabili, spesso motivate dalla volontà di aiutare chi si trova in difficoltà.
Il caso solleva importanti interrogativi sulla necessità di rafforzare la consapevolezza e l’educazione finanziaria, soprattutto tra coloro che sono più esposti a questo genere di manipolazioni, e sottolinea l’importanza di una vigilanza costante da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni per prevenire e contrastare questi crimini sempre più sofisticati.

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