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giovedì 23 Ottobre 2025

Truffe agli anziani: a Trieste un raggiro da 4.000 euro

L’infragilità apparente della vecchiaia, spesso percepita come sinonimo di saggezza e serenità, può rivelarsi, in realtà, un terreno fertile per la predazione di individui senza scrupoli.
Questo scenario, purtroppo, si è concretizzato a Trieste, dove un’anziana donna di 93 anni è stata vittima di una sofisticata truffa, svelata a distanza di mesi grazie all’acuta deduzione e alla tenace attività investigativa delle forze dell’ordine.
Il modus operandi, meticolosamente orchestrato, si è avvalso della manipolazione emotiva e dello sfruttamento della vulnerabilità.

Un uomo, di cittadinanza polacca e privo di una residenza stabile, ha contattato la donna telefonicamente, fingendosi un nipote in urgente necessità di soccorso medico.
La narrazione, abilmente confezionata per suscitare allarme e costringere a una reazione immediata, ha creato un contesto di emergenza percepita.
La pressione psicologica esercitata, unita all’isolamento della vittima, ha eluso i meccanismi di razionalità e precauzione, spingendola a disporre di ingenti somme in denaro e preziosi gioielli, stimati in circa 4.000 euro.
L’esecuzione del piano ha visto il coinvolgimento di un complice, incaricato di materializzare la richiesta di denaro.
Quest’ultimo, presentandosi alla dimora dell’anziana con l’identità di un amico del presunto nipote, ha consolidato la facciata della veridicità della truffa, facilitando la consegna della refurtiva.

La dinamica, complessa e mirata, evidenzia una spietata capacità di sfruttare le dinamiche familiari e l’affetto dei nipoti per manipolare e depredare.
L’allarme è scattato solo quando la figlia dell’anziana, venuta a conoscenza dell’accaduto, ha intuito la gravità dell’inganno, inducendola a denunciare l’episodio alle autorità competenti.

Il Commissariato di Polizia, con sede a Polo-San Sabba, ha prontamente avviato un’indagine, concentrando l’analisi sulle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona.

Queste registrazioni, cruciali per ricostruire la sequenza degli eventi, hanno permesso di identificare l’autore del raggiro, grazie anche alla consultazione di database specialistici.

L’indagine ha rivelato un aspetto ulteriore: la refurtiva era stata precedentemente sequestrata nell’ambito di un altro procedimento penale a carico dello stesso individuo, sottolineando la sua propensione al crimine e la sua abilità nel eludere il controllo.

Un elemento di speranza per la vittima è stato il riconoscimento, da parte sua, di una parte dei gioielli recuperati, che saranno restituiti, offrendo una parziale riparazione al trauma subito.

Questo caso, oltre a rappresentare una violazione della fiducia e un danno economico, solleva interrogativi importanti sulla protezione dei soggetti anziani, spesso isolati e particolarmente vulnerabili a questo tipo di truffe.
È fondamentale rafforzare la consapevolezza e promuovere iniziative di sensibilizzazione, indirizzate sia agli anziani che alle loro famiglie, per contrastare efficacemente questo fenomeno sociale in crescita, che erode la serenità e la sicurezza della nostra società.

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