Umbria: tra transizione costruttiva, sfide demografiche e la necessità di una visione strategica per il futuroL’economia umbra si trova ad affrontare una fase di transizione complessa nel settore delle costruzioni, segnata da una stabilità apparente che cela potenziali fragilità.
L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) di Perugia esprime preoccupazione per il periodo post-Pnrr, evidenziando la necessità impellente di una programmazione strategica condivisa e una visione d’insieme che abbracci non solo il settore delle costruzioni, ma anche il lavoro, l’economia, le infrastrutture e il sistema abitativo regionale.
Il recente Report 2025, elaborato con il contributo dell’analista Alfredo Martini (The Sign Comunicazione), fotografa una regione in bilico tra la spinta degli investimenti recenti e l’incertezza del futuro.
Sebbene l’Umbria abbia beneficiato significativamente degli incentivi e dei finanziamenti legati al Pnrr (con il 61% dei cantieri avviati o conclusi e una spesa relativa pari al 23,41% del totale), il 2025 segna un punto di svolta: gli investimenti in costruzioni mostrano segni di rallentamento (-4,9% nel 2024 e -7,7% previsto per il 2025), con conseguente riduzione delle ore lavorate e un impatto negativo sull’occupazione.
Questa situazione si inserisce in un quadro più ampio di stagnazione strutturale dell’economia umbra, che cresce meno della media nazionale e presenta un valore aggiunto tra i più bassi d’Italia.
Il settore delle costruzioni, che attualmente rappresenta il 12,5% del PIL regionale e il 24% degli addetti all’industria, si trova ad affrontare una potenziale nuova destrutturazione, simile a quella vissuta dopo la crisi del 2008.
Un fattore critico che aggrava la situazione è rappresentato dal gap infrastrutturale, individuato dalle imprese come uno dei principali limiti allo sviluppo regionale.
Tra le opere strategiche prioritarie emergono il completamento del Quadrilatero Umbria-Marche, il nodo stradale di Perugia, la superstrada E78 Due Mari, la direttrice ferroviaria Orte-Falconara e il collegamento con la rete Alta Velocità.
Questi interventi non solo migliorerebbero la connettività e l’attrattività della regione, ma contribuirebbero anche a riequilibrare i flussi turistici e commerciali, sostenere le aree interne e contrastare lo spopolamento.
Tuttavia, le preoccupazioni non si limitano al settore infrastrutturale.
La scarsa qualità del patrimonio abitativo, depresso e in stato di obsolescenza, è un ulteriore campanello d’allarme, strettamente legato al dinamismo industriale regionale, eroso da cali demografici, invecchiamento della popolazione e fuga dei talenti.
I dati sul calo demografico sono allarmanti: negli ultimi dieci anni l’Umbria ha perso oltre 41.000 residenti, con un indice di vecchiaia che supera di gran lunga la media nazionale.
La fuga dei giovani, con 722 laureati trasferiti all’estero nel 2024 (+62% rispetto all’anno precedente), è un impoverimento di capitale umano che mina il potenziale di sviluppo futuro.
Per affrontare queste sfide complesse e articolate, ANCE Perugia lancia un appello alla collaborazione tra imprese, istituzioni e società civile.
L’associazione propone una strategia strutturata che promuova una visione di medio periodo, integri costruzioni, industria, logistica e aree periferiche, pianifichi congiuntamente le risorse e sviluppi un Piano regionale per lo sviluppo sostenibile.
L’obiettivo è definire un percorso condiviso, basato sull’interazione tra le risorse disponibili, anche in vista del completamento dei cantieri del Pnrr, e le priorità territoriali.
Il convegno “Guardiamo al futuro: la consapevolezza – Oltre il Pnrr: criticità, sfide e opportunità” rappresenta un momento cruciale per avviare questo processo di confronto e collaborazione, con l’auspicio di definire un piano strategico che garantisca un futuro prospero e sostenibile per l’Umbria.






