L’Università di Macerata ha recentemente approvato il Piano Strategico e il Bilancio Preventivo per il triennio 2026-2028, delineando una visione ambiziosa per il futuro nonostante un contesto nazionale complesso.
Il Bilancio, che si attesta intorno agli 80 milioni di euro, proietta un deficit temporaneo di 5,6 milioni, mitigato dall’utilizzo strategico delle riserve patrimoniali.
Questa necessità, seppur temporanea, riflette le sfide strutturali che affliggono il sistema universitario italiano.
Queste sfide sono molteplici e interconnesse.
Si assiste a un calo demografico che impatta direttamente le immatricolazioni, a una crescente offerta di formazione universitaria online e privata, che erode il mercato tradizionale, e a una progressiva riduzione dei finanziamenti statali, come evidenziato dalla diminuzione di quasi 3 milioni di euro nel Fondo di Finanziamento Ordinario nel 2024, parzialmente compensata nel 2025.
Inoltre, la graduale uscita dai programmi straordinari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) comporta una diminuzione delle risorse aggiuntive disponibili.
Il rettore John McCourt ha sottolineato l’impegno dell’ateneo a privilegiare la qualità dell’offerta didattica e della ricerca, promuovendo l’apertura di nuovi corsi di laurea innovativi, rafforzando i servizi dedicati agli studenti e consolidando il ruolo dell’università come fulcro culturale e sociale del territorio, proiettata verso una dimensione internazionale.
Il Piano Strategico e il Bilancio Preventivo non sono solo documenti finanziari, ma rappresentano un atto di trasparenza e responsabilità, volto a rendere chiare le priorità e a condividerle con la comunità accademica, la città e le istituzioni.
Il Piano Strategico 2026-2028, in particolare, pone l’accento sulla necessità di consolidare la qualità dell’offerta formativa, proteggere i servizi essenziali e indirizzare gli investimenti verso obiettivi misurabili, con un costante monitoraggio dei risultati.
Un elemento cruciale è l’allocazione di oltre 3,5 milioni di euro per nuove iniziative e servizi, focalizzandosi sul potenziamento dell’orientamento professionale e dell’apprendimento permanente.
In questo ambito si collocano la nuova Career Week, pensata per creare un ponte tra studenti, laureati, dottorandi, imprese e organizzazioni – con una particolare attenzione agli studenti internazionali attraverso la collaborazione con l’alleanza europea Erua – e l’istituzione di uno Sportello informativo specializzato nel diritto al lavoro per persone con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento.
Un capitolo significativo è dedicato agli investimenti infrastrutturali, concepiti come elementi di miglioramento della qualità della vita studentesca e di valorizzazione del territorio.
Nel solo 2026, l’ateneo prevede un investimento di oltre 2 milioni di euro per il recupero e la rifunzionalizzazione dei Palazzi Silveri e Lazzarini, che ospiteranno nuovi spazi per studenti e servizi amministrativi centralizzati.
Un investimento simile è previsto per il 2027.
A questi si aggiungono finanziamenti già acquisiti per progetti strategici quali la realizzazione del nuovo Centro Universitario Sportivo, l’ampliamento dell’offerta abitativa universitaria con circa 150 posti letto aggiuntivi, la riapertura della Biblioteca Centrale di Studi Umanistici e la costruzione di un nuovo Auditorium da 170 posti a Villa Lauri, oltre a un nuovo parcheggio del Polo Bertelli.
Il rettore McCourt conclude ribadendo come gli investimenti in spazi, servizi e infrastrutture rappresentino un investimento diretto sulle persone.
Il Piano Strategico 2026-28 definisce una direzione chiara: un’università di qualità, inclusiva, proiettata verso l’Europa e capace di rafforzare il legame con la città, creando opportunità per le nuove generazioni.
La trasparenza delle scelte e la coerenza con questa visione costituiscono il fulcro dell’impegno dell’Ateneo.







