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domenica 16 Novembre 2025

Vandalismo e furti al cimitero di Aci Catena: arrestati due uomini

Un’ondata di vandalismo e furto ha colpito il cimitero di Aci Catena, scatenando un’indagine serrata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Acireale che ha portato all’emissione di provvedimenti restrittivi nei confronti di due individui: Leo Alessandro Licitra, 46 anni, e Gianluca Gabriel Nicosia, 28 anni.

L’episodio, verificatosi il 5 giugno, ha lasciato un segno profondo nella comunità locale, evidenziando una profanazione del luogo di riposo e un attacco diretto alla sicurezza comunale.
Il raid non si è limitato alla sottrazione di beni di valore – un monitor, un computer, un gruppo di continuità e diverse lampade votive – ma ha lasciato dietro di sé una scia di danni significativi.

Un veicolo di proprietà dell’amministrazione comunale, locali adibiti a una ditta edile e, soprattutto, l’impianto di videosorveglianza, fondamentale per la sicurezza del complesso, sono stati deliberatamente danneggiati.
Questo atto, che va al di là del semplice furto, suggerisce un intento più ampio di destabilizzazione e di violazione della sacralità del luogo.

L’intervento dei Carabinieri, prontamente allertati dall’attivazione del sistema di allarme anti-intrusione, ha permesso di raccogliere elementi cruciali per l’identificazione dei presunti responsabili.
La scoperta, nei pressi del cancello d’ingresso, di un ciclomotore di proprietà di Licitra, con arnesi da scasso occultati nel vano sottosella, ha fornito un indizio determinante.

La circostanza, paradossale, che la sorella dell’uomo stesse contemporaneamente segnalando il furto del ciclomotore al 112, ha contribuito ad alimentare i sospetti e a consolidare l’ipotesi investigativa.
L’analisi minuziosa delle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza, fortunatamente non coinvolti dai danni iniziali, ha permesso agli investigatori di ricostruire la dinamica degli eventi e di raccogliere prove concrete a carico di Licitra e Nicosia.
Questo lavoro di investigazione, che ha combinato l’analisi tecnica delle immagini con l’acquisizione di testimonianze e la ricostruzione del contesto, ha portato all’emissione da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) della Procura di Catania di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Licitra e dell’obbligo di dimora con divieto di allontanamento notturno per Nicosia.

L’azione di contrasto da parte delle forze dell’ordine non si esaurisce con l’arresto dei presunti responsabili.

L’episodio solleva interrogativi importanti sulla sicurezza dei luoghi pubblici, sulla necessità di rafforzare i sistemi di prevenzione e sulla rieducazione dei comportamenti devianti.
La vicenda evidenzia, inoltre, la vulnerabilità dei patrimoni immateriali e materiali che caratterizzano il tessuto sociale e la necessità di un impegno collettivo per la tutela della legalità e del rispetto delle istituzioni.

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