La vertenza Konecta spa, azienda leader nel settore del customer service e contact center, si appresta a raggiungere una fase cruciale con la convocazione di un tavolo di confronto ministeriale in data 22 dicembre.
L’incontro, mediato dal Ministero del Lavoro, rappresenta un punto di snodo per affrontare le complesse implicazioni di un piano industriale che rischia di compromettere il tessuto socio-economico di diverse aree piemontesi.
Le preoccupazioni sollevate, attraverso due interrogazioni presentate in sede di question time, si concentrano principalmente su due scenari potenzialmente destabilizzanti: la possibile chiusura delle sedi di Ivrea e Asti, e l’annunciato accorpamento, previsto per giugno 2026, delle attività piemontesi in un’unica piattaforma operativa sita a Torino.
Quest’ultima decisione, sebbene presentata come un’ottimizzazione delle risorse aziendali, impatterebbe direttamente circa 1.100 lavoratrici e lavoratori, molti dei quali con contratti di livello retributivo medio-basso.
Il trasferimento forzato a Torino, oltre a generare disagi logistici e personali, solleva la concreta problematica di un aggravio economico significativo, legato a costi di trasporto, alloggio e vivibilità, difficilmente sostenibile per molte famiglie.
L’assessore regionale Gian Luca Vignale, rispondendo alle interrogazioni dei consiglieri Alberto Unia (M5s) e Sergio Bartoli (Lista Cirio), ha sottolineato l’importanza strategica dell’incontro ministeriale, definendolo un passaggio fondamentale per ottenere informazioni aggiornate e concrete.
La Regione Piemonte, in linea con le direttive dell’assessore Elena Chiorino, si impegna a programmare ulteriori incontri, a seguito del confronto del 22 dicembre, per favorire la definizione di soluzioni condivise e realizzabili nell’ambito delle competenze regionali.
È stato inoltre confermato un costante dialogo con i sindaci di Ivrea e Asti, segnale di una volontà di coinvolgere attivamente i territori nella ricerca di percorsi alternativi alla drammatica prospettiva della chiusura delle sedi locali.
Il consigliere regionale Alberto Avetta ha espresso un cauto ottimismo, definendo la convocazione del tavolo di confronto come un “piccolo passo avanti”, pur evidenziando la necessità di un monitoraggio attento e costante degli sviluppi futuri.
L’attivazione immediata del sindaco di Ivrea, una volta ricevuta la comunicazione della potenziale chiusura, testimonia la sensibilità delle istituzioni locali nei confronti delle preoccupazioni dei cittadini e l’importanza di un approccio proattivo nella gestione di crisi aziendali di tale portata.
La vertenza Konecta si configura, quindi, non solo come una questione di tutela dei livelli occupazionali, ma come una sfida più ampia che investe la coesione sociale e lo sviluppo economico delle aree interne del Piemonte, richiedendo un impegno sinergico tra istituzioni regionali, sindacati, rappresentanti dei lavoratori e management aziendale, volto a garantire un futuro sostenibile per l’intera comunità.








