09 gennaio 2025 – 10:45
Nel corso dell’ultimo anno, si è assistito a un aumento significativo di tentativi da parte dei passeggeri di trasferire denaro all’estero senza effettuare la dovuta dichiarazione, con un totale superiore ai sette milioni di euro e oltre 261 persone coinvolte. Le autorità competenti hanno individuato queste pratiche illecite presso l’aeroporto di Caselle grazie ai controlli congiunti condotti dalla Guardia di Finanza e dagli ufficiali doganali, infliggendo multe che ammontano complessivamente a più di 72 mila euro.La normativa vigente impone a ogni viaggiatore l’obbligo di dichiarare in dogana somme superiori o pari a diecimila euro per i trasferimenti sia in entrata che in uscita dall’Italia. La maggior parte dei trasgressori ha provveduto al pagamento immediato delle sanzioni previste, mentre per i passeggeri recidivi è stato disposto il sequestro di una parte dei fondi trasportati, qualora fossero già stati sanzionati nei cinque anni precedenti.Nel corso del 2024, i controlli effettuati presso lo scalo torinese sono stati intensificati al fine di contrastare queste pratiche illecite. Le violazioni riscontrate rappresentano principalmente infrazioni amministrative che potrebbero nascondere attività come il riciclaggio di denaro e il finanziamento di operazioni illegali, come sottolineato dai militari della Guardia di Finanza.Oltre alle transazioni monetarie irregolari, durante i controlli sono state rinvenute altre merci occultate nei bagagli dei passeggeri: nel corso dell’anno precedente sono stati scoperti 17 individui che cercavano di introdurre in Italia 26 chili di tabacchi lavorati esteri e altri 25 con un assortimento contenente abbigliamento contraffatto, accessori, calzature e borse per un totale di 2.300 pezzi. Tutti i passeggeri coinvolti sono stati sanzionati e le merci sequestrate.Durante le operazioni ispettive, le autorità hanno anche confiscato circa cinquanta confezioni di farmaci importate dal Ghana senza l’autorizzazione necessaria da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Ministero della Salute per la commercializzazione sul territorio nazionale.