Aumento del 5,5% degli atti di violenza contro il personale sanitario: preoccupazione e azioni concrete.

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Nel corso dell’ultimo anno, le aziende sanitarie italiane hanno riscontrato un aumento del 5,5% negli episodi di violenza perpetrati ai danni del personale, confermando una tendenza già evidenziata in precedenza. In media, ogni singola azienda ha registrato ben 116 casi di aggressione in un solo anno. In occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari, la Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere ha presentato a Pisa i risultati di un’indagine: emerge chiaramente un diffuso senso di delegittimazione nei confronti del Servizio sanitario nazionale percepito in maniera uniforme da tutte le aziende sanitarie italiane.Per l’ottanta percento delle Aziende Sanitarie Locali, alla base degli atti violenti sia verbali che fisici si individuano principalmente l’eccessiva pressione sui pronto soccorso e sugli ospedali, insieme alla crescente perdita di fiducia nel SSN e alle notizie diffuse dai media e dai social network che spesso si concentrano sulla malasanità. Nonostante questo contesto allarmante, le aziende sanitarie hanno reagito prontamente. Tutte le ASL hanno avviato programmi mirati di sensibilizzazione e formazione per il personale. Tra le azioni più efficaci si annoverano i programmi di comunicazione con gli utenti e il potenziamento della collaborazione con le forze dell’ordine, dimostrando così un impatto positivo nella gestione delle situazioni critiche. Sono state potenziate anche le misure di protezione a partire dall’assistenza legale – fornita dal sessanta percento delle aziende – fino agli interventi organizzativi come la riallocazione del personale, l’installazione dei pulsanti d’emergenza e il blocco delle porte, nonché i percorsi dedicati alla riabilitazione psicologica.”Il sistema sanitario pubblico rimane uno dei punti di eccellenza dell’Italia, oggetto d’invidia da parte del resto del mondo. Il Governo ha già adottato misure più severe per coloro che commettono atti violenti, come richiesto in prima battuta da Fiaso; tuttavia è ora necessario andare oltre. Dobbiamo lavorare per ristabilire un’alleanza solida tra i cittadini e il sistema sanitario, rafforzando fiducia e reciproco rispetto”, ha sottolineato il presidente Giovanni Migliore.In un messaggio inviato in occasione dell’evento tenutosi a Pisa, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha enfatizzato l’impegno profuso nell’intensificare le attività preventive e formative destinate agli operatori sanitari e socio-sanitari: proprio insieme a Fiaso e Federsanità è stato firmato un protocollo d’intesa volto a garantire percorsi formativi uniformi su tutto il territorio nazionale.

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