Aumento tassa di soggiorno: mancanza di trasparenza e ipotesi di aumento.

Le entrate provenienti dalla tassa di soggiorno continuano a crescere costantemente di anno in anno, raggiungendo nel 2023 la cifra record di 702 milioni di euro, con un aumento del 9,5% rispetto al 2022. Tuttavia, secondo l’analisi condotta da Federturismo e resa nota dal Codacons, emerge una mancanza totale di trasparenza riguardo alla destinazione effettiva dei proventi raccolti: nessuno sa con certezza come i comuni utilizzino questi fondi, e c’è il rischio concreto che vengano impiegati per coprire i deficit di bilancio delle amministrazioni anziché essere destinati a fini turistici come previsto dalla normativa vigente.Questa situazione ha spinto l’associazione a intervenire in merito alle possibili ipotesi di aumentare l’imposta di soggiorno, ipotesi che potrebbero portare ad un incremento fino a 25 euro a notte per i turisti, con una parte degli introiti destinata alla gestione e smaltimento dei rifiuti. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha sottolineato la necessità che qualsiasi modifica dell’imposta sia accompagnata dall’obbligo per i Comuni di rendere pubblica in modo dettagliato e trasparente la destinazione effettiva dei fondi raccolti, magari tramite la creazione di una piattaforma online accessibile a tutti i cittadini. In caso contrario, avverte Rienzi, non si potrà evitare il ricorso ai mezzi legali per garantire il rispetto delle normative vigenti.Questo scenario evidenzia la complessità della gestione delle entrate derivanti dalle tasse turistiche e la necessità di maggiore chiarezza e accountability da parte delle autorità locali nell’utilizzo dei fondi raccolti. Solo attraverso una maggiore trasparenza e controllo sarà possibile garantire che le risorse finanziarie generate dalle attività turistiche siano effettivamente reinvestite nel settore per favorirne lo sviluppo sostenibile e migliorare l’esperienza complessiva dei visitatori.

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