La Costituzione italiana garantisce il diritto alla famiglia e all’istruzione come principi fondamentali per l’esercizio della personalità umana. Tuttavia, la sua applicazione pratica nel contesto delle disposizioni sulla detenzione domiciliare risulta essere complessa ed incerta. La normativa vigente contempla il diritto del coniuge superstite ad usufruire di misure alternative alla detenzione penale, ma non fornisce un’adeguata regolamentazione in caso di decesso della madre o sua impossibilità a garantire la cura dei figli. Pertanto, risulta necessario un intervento normativo chiarificatore che si ponga l’obiettivo di salvaguardare gli interessi del padre nella gestione delle sue relazioni con i figli dopo aver scontato la pena in forma semplice, senza sacrificare il dovere di custodia verso questi ultimi.