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La Corte d’appello di Torino riconosce il diritto all’indennizzo a un uomo colpito dalla Talidomide.

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29 aprile 2025 – 16:43

Un uomo di 50 anni, affetto da una grave malformazione al braccio sinistro compatibile con gli effetti della Talidomide, è stato finalmente riconosciuto dal Ministero della Salute come avente diritto a un indennizzo per la condizione subita. Dopo otto anni di battaglie legali e due gradi di giudizio, la Corte d’appello di Torino ha confermato la decisione del Tribunale del Lavoro di Alessandria, riconoscendo il diritto dell’uomo a una somma considerevole di denaro, circa un milione di euro, più una cifra per ogni bimestre successivo.La storia del ricorrente inizia nel 1958, quando la sua mamma aveva assunto la Talidomide, all’epoca venduta come prodotto per le donne incinte. La malformazione al braccio sinistro, che risulta compatibile con gli effetti della Talidomide, è stata diagnosticata fin dalla nascita e il suo sviluppo è stato lento e complesso.Nel 2017, in seguito a una serie di norme varate dallo Stato per assistere le vittime dell’uso abusivo della Talidomide, l’uomo presentò la domanda per un indennizzo. Tuttavia, la Commissione competente respinse la sua richiesta, sostenendo che mancava la prova del nesso causale tra l’assunzione della Talidomide e la malformazione.Gli avvocati del ricorrente, Erika Finale e Renato Ambrosio, si impegnarono a dimostrare il nesso di causa tra l’uso della Talidomide e le condizioni subite dall’uomo. Con l’aiuto della consulenza tecnica del medico Raffaele Barisani, riuscirono a dimostrare che la malformazione era compatibile con gli effetti della Talidomide e che il diritto all’indennizzo spettava anche ai soggetti nati dopo il ritiro del prodotto.La sentenza è stata depositata nei giorni scorsi e ha destato notevole attenzione. La Corte d’appello di Torino ha dedicato un cenno ai toni aspri adoperati dal consulente del Ministero della Salute durante la discussione, sottolineando l’importanza dell’accoglienza rispettosa e corretta nei confronti dei ricorrenti.La decisione di riconoscere il diritto all’indennizzo al ricorrente rappresenta un passo importante per le vittime dell’uso abusivo della Talidomide. Gli avvocati del ricorrente hanno commentato che la sentenza è una vittoria non solo per l’uomo, ma anche per tutti coloro che sono stati colpiti dalle conseguenze della Talidomide. La decisione inoltre sottolinea l’importanza di dare ascolto alle storie e ai diritti delle persone vulnerabili e di garantire loro un trattamento rispettoso e corretto.

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