07 maggio 2025 – 14:42
La città di Bari, con un gesto simbolico che si inserisce nella stagione delle iniziative internazionali a favore della popolazione palestinese, ha rinnovato il gemellaggio istituito nel 2023 con la cittadina di Beit Jala, situata nell’area occupata della Cisgiordania. Il collegamento tra le due città è motivato da un sentito affiatamento legato alla comune devozione per San Nicola e da una reale collaborazione, pur se interrotta per la serie di eventi bellici che hanno sconvolto la regione del conflitto israelo-palestinese.La cerimonia di rinnovo ha visto la partecipazione dei sindaci delle due città, Vito Leccese e Issa AlQuassis. La scelta della piantumazione di un albero d’ulivo nel parco Rossani, suggestiva per i suoi ricordi storici, è stata ispirata alla richiesta dell’associazione ‘L’isola che non c’è’, promotrice del dono di quest’albero, simbolo di pace diffuso su tutto il territorio mondiale. La manifestazione è divenuta un atto di denuncia per la gravità della situazione palestinese. Il sindaco Vito Leccese ha rilevato come a Gaza si stia consumando un vero e proprio genocidio, non potendo essere assolutamente giustificata la reazione israeliana. Se è necessario condannare i bombardamenti compiuti da Hamas, la sua replica è stata spropositata.Siamo dunque di fronte a una situazione drammatica che richiede un immediato intervento per fermare la guerra contro la popolazione civile palestinese. Si chiede un attento osservatore della storia contemporanea: non si tratta solo e soprattutto del condannare l’atto di aggressione compiuto da Hamas ma, piuttosto, di comprendere che è arrivato il momento di fermare la guerra contro una popolazione civile. Sono necessarie immediate e forti azioni per porre un argine a questo tragico conflitto.Issa AlQuassis ha ringraziato il comune di Bari per l’attenzione rivolta al dramma palestinese, evidenziando che l’albero d’olivo è, per eccellenza, simbolo dell’esistenza del popolo palestinese, poiché le sue radici profonde nella terra rappresentano, a sua volta, le nostre stesse radici. Non lasceremo mai la nostra terra e, per ciò che riguarda il sindaco di Beit Jala, noi palestinesi preghiamo ogni giorno affinché questo genocidio venga arrestato e la pace scoppi su tutto il territorio.