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La morte di Fabiana: il prezzo della tecnologia e del benessere di oggi?

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29 aprile 2025 – 13:20

Il 2 aprile scorso sulla provinciale 172 del Barese una tragedia aveva sconvolto la comunità locale, coinvolgendo la vita di due persone, che, purtroppo, non sarebbe stata solo l’una a pagare il prezzo della crudeltà della morte. Fabiana Chiarappa, giovane donna con anni ancora davanti, 32enne appena ventotto, sognava un futuro radioso e pieno di speranza, ma una crudele sorte aveva deciso diversamente. Mentre correva a bordo della sua moto sulla provinciale 172 del Barese, un incidente stradale improvviso l’aveva lasciata esausta e insensibile a terra.L’impatto era avvenuto il 2 aprile scorso tra l’auto di don Nicola D’Onghia, parroco della zona, e la moto di Chiarappa. Don Nicola, un uomo di fede, con 54 anni di esperienza sulle spalle, che aveva dedicato una vita al servizio degli altri, si trovò coinvolto in un evento drammatico, il quale, secondo le indagini, era dovuto a un uso scorretto della tecnologia. Le autorità d’indagine hanno stabilito che fino a 11 secondi prima dell’impatto tra l’auto e la moto, don Nicola stava utilizzando il cellulare, e ciò poteva averlo distolto dal controllo della strada.L’impatto, purtroppo, non aveva risparmiato nessuno. La moto, ormai inservibile per sempre, era rimasta distrutta sull’asfalto, mentre Chiarappa, ferita mortalmente, cercò di tenere gli occhi aperti fino all’ultimo respiro. La sua morte non avvenne subito dopo l’impatto; infatti, ci vollero altri venti secondi per il corpo della giovane donna ad essere travolto dalla vettura del parroco. L’autopsia svolta sul corpo di Chiarappa confermò la natura fatale dell’incidente. Secondo le indagini, la morte della ragazza avvenne a causa della lesione alla testa causata dall’impatto con l’auto e del tragico evento che seguì quando, senza più vita, il corpo venne trascinato per alcuni metri sull’asfalto.In questo caso è possibile fare notare come i fatti possano a volte avere sfumature di un colore oscuro. La vita umana non è nulla in confronto alla tecnologia; questa infatti può uccidere pure quando è utilizzata per il proprio bene, se lo si utilizzerà in modo scorretto e senza preoccuparsi del danno che potrebbe provocare. L’incidente ha lasciato molti tra i presenti sconvolti: la comunità locale si chiede come sia stato possibile un evento così catastrofico. Secondo le dichiarazioni delle autorità, l’autore dell’impatto è stato messo ai domiciliari in attesa del processo e per tale motivo non sarà più libero di svolgere alcuna sua attività. L’intera comunità spera che presto potranno essere trovate delle soluzioni che porteranno un senso a questo crudele evento.

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