sabato, 3 Maggio 2025
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Processo per omicidio stradale: giudice respinge richiesta di revoca misure cautelari contro parroco Nicola D’Onghia.

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02 maggio 2025 – 11:20

Il processo contro il parroco don Nicola D’Onghia, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso per la morte della giovane Fabiana Chiarappa, prosegue con una nuova svolta. Il giudice per le indagini preliminari (GIP) di Bari, Nicola Bonante, ha respinto la richiesta di revoca delle misure cautelari presentata dai legali del parroco, Federico Straziota e Vita Mansueto.La Procura aveva già espresso un parere negativo sulla richiesta, quindi non c’è stato nulla da aspettarsi da questo punto di vista. Gli avvocati di D’Onghia hanno annunciato che presenteranno la stessa richiesta al Riesame, il tribunale che si occupa delle misure cautelari e degli eventuali errori giudiziari.Le indagini sulla tragedia del 2 aprile scorso sono ancora in corso e non è chiaro cosa sia accaduto esattamente quella sera. Secondo quanto risulta dalle investigazioni, don D’Onghia avrebbe travolto la giovane Chiarappa con la sua moto Suzuki mentre lei camminava lungo la provinciale 172 tra Turi e Putignano.Il parroco ha sempre dichiarato di non essersi reso conto di aver travolto una persona, poiché la strada era buia e pensava di avere urtato un sasso. L’ipotesi è che don D’Onghia si sia sentito in colpa solo dopo essere stato informato dell’accaduto.Il caso sta destando scalpore nella comunità locale, soprattutto per la figura del parroco coinvolto nel processo. Nonostante ciò, il giudice Bonante ha deciso di mantenere le misure cautelari già applicate a don D’Onghia, tra cui l’obbligo di rimanere ai domiciliari.I legali di don D’Onghia hanno espresso la loro insoddisfazione per la decisione del GIP e hanno annunciato che presenteranno ricorso alla Corte d’appello. Il processo procederà quindi con la richiesta di riesame presentata dai difensori del parroco, che sperano in un esito più positivo.La comunità locale è coinvolta emotivamente nel caso e non ha ancora capito cosa sia accaduto realmente quella sera fatale. Il processo continua a suscitare molte domande e incertezze sulla verità delle indagini condotte dalla Procura.

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