02 maggio 2025 – 11:29
La condizione dei migranti nel Cara di Bari è oggetto di numerose critiche e preoccupazioni in merito alla loro sicurezza, salute e diritti fondamentali. Dal 27 gennaio 2025 a oggi, oltre 100 persone che avevano recentemente ricevuto la protezione internazionale sono state sfrattate senza offrire loro una sistemazione alternativa. Ciò significa essere privi di un alloggio e cibo sicuri, spesso costretti a vivere per strada, e con l’obbligo di utilizzare documenti d’identità provvisori, come un foglio A4 che attesta lo status.Questa situazione è ancora più grave considerando che gli stessi migranti avevano precedentemente chiesto il rilascio della protezione internazionale dopo le numerose proteste e critiche pubbliche sulla condizione delle persone nel Centro Richiedenti Asilo (Cara). Nonostante ciò, una volta ottenuta la protezione internazionale, i beneficiari avevano solo cinque giorni per lasciare il Cara. La Commissione ha accelerato le procedure ma l’obiettivo è di aiutare chi è fuggito dalla propria terra per motivi di persecuzione o guerra e richiede protezione internazionale in Italia.La realtà attuale dimostra, tuttavia, che con la protezione internazionale non è possibile ottenere un lavoro sicuro e legale se si ha solo un foglio A4. Inoltre è impossibile accedere a servizi essenziali come l’apertura di un conto bancario o richiedere la carta d’identità. Senza documenti d’identità è molto difficile ottenere i permessi necessari per lavorare e studiare in Italia.Nel frattempo, le condizioni nel Cara sono ancora precarie. Gli stessi migranti riportano di essere stati sfrattati senza avere una sistemazione alternativa; l’acqua è gelata anche durante i mesi più freddi dell’inverno e il centro non è attrezzato per ospitare così tante persone, con alcuni container sovraffollati da 10 persone. I servizi igienici sono spesso allagati e si registrano problemi di salute come la presenza di scarafaggi, ratti e cimici.La situazione è quindi molto criticabile sia per i migranti che vi vivono sia per il modo in cui questi vengono trattati. I beneficiari della protezione internazionale chiedono l’audizione da parte della Commissione per l’asilo entro sei mesi, sostegno a quelle persone che hanno ricevuto una risposta negativa e accesso ai documenti d’identità per tutti. È fondamentale migliorare le condizioni del Centro Richiedenti Asilo di Bari affinché queste persone non siano costrette a vivere nelle strade della città.