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Allarme Febbre del Nilo a Foggia: Caso Equino e Sorveglianza Attivata

Allarme Febbre del Nilo Occidentale a Foggia: Un Caso Equino e l’Attivazione del Sistema di Sorveglianza IntegratoUn episodio di Febbre del Nilo Occidentale (FNO) in un cavallo ricoverato in un maneggio di Siponto, nel territorio di Manfredonia, ha sollevato l’attenzione delle autorità sanitarie locali e nazionali, confermando la presenza del virus in provincia di Foggia.

L’animale, a causa della gravità del quadro clinico che si è manifestato, è stato sottoposto ad eutanasia, una decisione presa nel rispetto del benessere animale e per prevenire potenziali rischi di diffusione del patogeno.
La diagnosi definitiva è stata fornita dal Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Esotiche (CeSME), un’istituzione chiave per la sorveglianza e lo studio di patologie emergenti.

La vicenda ha innescato una risposta coordinata e immediata.

La segnalazione iniziale, proveniente da un veterinario di libera professione, ha attivato le procedure previste dal Piano Nazionale di Sorveglianza per la West Nile Disease.
Un team multidisciplinare, composto dai servizi veterinari, dal dipartimento di prevenzione e dal servizio di igiene e sanità pubblica dell’ASL Foggia, ha avviato protocolli diagnostici avanzati, coinvolgendo anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata per un’analisi preliminare.

La presenza del virus in un equino rappresenta un campanello d’allarme significativo, data la capacità del cavallo di fungere da “amplificatore” virale, favorendo la trasmissione del patogeno tra le zanzare e, potenzialmente, ad altre specie sensibili, inclusi gli uccelli selvatici, serbatoi naturali del virus.

La FNO è trasmessa principalmente da zanzare *Culex*, che si nutrono di uccelli infetti e poi possono inoculare il virus ad altri animali, compresi gli esseri umani, sebbene l’uomo rappresenti un ospite morto, in cui il virus non si replica.
In risposta all’evento, è stata immediatamente attivata una sorveglianza intensificata, sia entomologica che veterinaria, nell’area circostante il focolaio.

Il monitoraggio entomologico mira a identificare le specie di zanzare prevalenti, valutare la loro densità e, laddove possibile, verificare la presenza del virus nei vettori stessi.

La sorveglianza veterinaria, invece, si concentra sull’individuazione di eventuali altri casi sospetti in altre specie animali, soprattutto equini.
Per informare e sensibilizzare la popolazione, la direttrice facente funzione del dipartimento di Prevenzione dell’ASL Foggia, Giuseppina Moffa, ha inviato una circolare ai sindaci di tutti i comuni della provincia e al Prefetto.
La circolare riassume le principali azioni raccomandate per mitigare il rischio di diffusione delle arbovirosi, sottolineando l’importanza di misure di controllo delle zanzare, come l’eliminazione di ristagni d’acqua, l’utilizzo di repellenti e la protezione dalle punture di insetti.

Inoltre, per rassicurare la cittadinanza, l’ASL ha ribadito la sicurezza delle donazioni di sangue, garantendo che siano sottoposte a rigorosi controlli di screening, in particolare per i donatori che hanno soggiornato in aree a rischio.
La circolazione dei virus trasmessi da vettori è costantemente monitorata attraverso il Sistema Nazionale di Sorveglianza, un meccanismo di controllo continuo che permette di valutare il rischio epidemiologico e di adottare misure preventive adeguate.
La presenza del virus in un equino, sebbene preoccupante, è gestita nell’ambito di un sistema di sorveglianza strutturato e operativo, volto a proteggere la salute pubblica e il benessere animale.

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