sabato 26 Luglio 2025
26.1 C
Rome

Allarme nei Laghi Pugliesi: Inquinamento Batterico a Lesina e Varano

Il recente monitoraggio condotto da Goletta dei Laghi di Legambiente, il 10 luglio scorso, ha rivelato una situazione allarmante per due importanti sistemi lagunari pugliesi: il Lago di Lesina e il Lago di Varano, entrambi situati nella provincia di Foggia.
L’analisi, presentata a Torre Mileto, ha evidenziato criticità microbiologiche preoccupanti in entrambi i siti, segnando un’inversione rispetto a una percezione di relativa salubrità che li aveva caratterizzati in passato.
A Varano, sebbene una stazione di campionamento, situata presso l’ex idroscalo militare Ivo Monti, risulti conforme ai limiti di legge, la foce del lago, cruciale per lo scambio idrico con il mare, ha rivelato concentrazioni elevate di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli, indicatori di contaminazione fecale e potenziali rischi per la salute umana e per l’ecosistema.
Analogamente, il campione prelevato a Lesina ha dato esito positivo all’inquinamento batterico.
Queste anomalie, secondo il responsabile scientifico di Legambiente Andrea Minutolo, suggeriscono una gestione inadeguata e una profonda erosione della resilienza di questi ambienti un tempo considerati scrigni di biodiversità.

Le indagini dovranno ora concentrarsi sull’identificazione delle cause alla base di questi risultati inattesi.

Potrebbero essere in gioco fattori meteoroclimatici particolari, ma non è da escludere l’impatto di fonti di inquinamento puntuali o diffuse, legate alle attività umane nell’area di influenza dei laghi.

Il confronto ha offerto l’opportunità di affrontare il tema più ampio della gestione delle risorse idriche nel Sud Italia, con particolare attenzione a Puglia, Basilicata e Molise.

Queste regioni condividono un sistema idrografico complesso e interconnesso, ma che si rivela fragile a causa di carenze strutturali e squilibri nell’utilizzo.
Per affrontare queste sfide, Legambiente ha proposto un approccio integrato e partecipativo, basato su sette priorità strategiche:1.

Governance Interregionale Integrata: Rafforzare la collaborazione tra le regioni per una gestione condivisa e coordinata delle risorse idriche.
2.

Riduzione delle Perdite di Rete: Intervenire sulle infrastrutture esistenti per minimizzare le perdite d’acqua, spesso superiori al 40%.
3.
Riqualificazione Fluviale ed Ecosistemica: Favorire il ripristino della funzionalità ecologica dei corsi d’acqua e delle zone umide.

4.

Transizione Agroecologica e Agricoltura 4.

0: Promuovere pratiche agricole sostenibili che riducano l’impatto sull’ambiente e migliorino l’efficienza nell’uso dell’acqua.

5.
Riuso di Acque Reflue e Ricarica Controllata: Incrementare il trattamento delle acque reflue e riutilizzarle per scopi irrigui o industriali, contribuendo a ridurre la pressione sulle risorse idriche convenzionali.

6.
No a Nuove Grandi Opere: Evitare la costruzione di nuove dighe o impianti di dissalazione, privilegiando soluzioni basate sulla gestione efficiente delle risorse esistenti.

7.
Educazione e Partecipazione: Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della gestione sostenibile dell’acqua e coinvolgerla attivamente nei processi decisionali, promuovendo la figura del “Contratto di Fiume”.

La vulnerabilità del sistema idrico pugliese è ulteriormente aggravata dalla sua forte dipendenza da fonti esterne: oltre la metà dell’acqua proviene da bacini interregionali, il 33% da sorgenti irpine e solo il 12% da pozzi locali.

L’agricoltura, settore chiave per l’economia regionale, assorbe più dei due terzi dell’acqua disponibile, amplificando ulteriormente lo squilibrio.

La limitata capacità di riuso delle acque reflue, con soli sette depuratori su 182 che forniscono acqua trattata, e il sovrasfruttamento delle falde acquifere, che favoriscono l’intrusione salina, completano il quadro di una situazione critica che richiede interventi urgenti e mirati.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -