Angelo Maci: la generosità salentina che accoglie una famiglia.

L’eco di una voce salentina, gentile e profonda, si leva da Cellino San Marco: è quella di Angelo Maci, ottantaduenne fondatore della cooperativa Due Palme, custode di un gesto di straordinaria generosità.
Osservando i bambini, i suoi pronipoti riflessi negli occhi di una nuova generazione, il pensiero si commuove, ripescando frammenti di un’infanzia rurale, il profumo dei cavalli di suo padre, il ritmo lento e paziente della vita contadina.
L’immagine di una famiglia privata della gioia dei figli è un’ombra dolorosa, un vuoto che la sua cooperativa si impegna a colmare.

La decisione di offrire ospitalità alla “famiglia del bosco” non è stata una deliberazione, ma un’eco di valori condivisi, un riconoscimento di una scelta di vita semplice e autentica.
Maci parla con un’ammirazione che trascende la compassione, sottolineando la somiglianza tra la famiglia ospite e i propri soci: persone legate alla terra, desiderose di vivere in armonia con la natura, incarnando lo spirito resiliente e la profonda umanità che anima la cooperativa.

La villa Neviera, un tempo dimora del custode, si apre ora come un rifugio accogliente.
Non è un lusso sfarzoso, ma un luogo essenziale: cucina funzionale, bagno confortevole, una camera da letto e un soppalco che invita alla riflessione.
La sua posizione è strategica, a breve distanza dal bosco, da un parco giochi e, soprattutto, da Cellino San Marco, dove i bambini potrebbero accedere all’istruzione.
L’ospitalità è totale, incondizionata.
Non vi sono limiti temporali, né vincoli.
La cooperativa non esita a offrire un futuro, un porto sicuro, a una famiglia che ha scelto di riscoprire la bellezza della semplicità e la forza della comunità.
La generosità non impoverisce, ma arricchisce: un gesto di solidarietà che rafforza il tessuto sociale e celebra il valore intrinseco della dignità umana.
L’accoglienza si inserisce in un contesto più ampio: un wine resort che pulsa di vita, con famiglie provenienti da ogni dove, desiderose di condividere momenti di gioia e di connessione.

I tre fratelli, protagonisti silenziosi di questa vicenda, avranno la possibilità di crescere a contatto con la natura, respirando aria pulita, correndo liberi, stringendo nuove amicizie e imparando dai loro coetanei.

Un’opportunità irripetibile, un dono prezioso, un futuro illuminato dalla speranza e dalla solidarietà.
La cantina può attendere, il bene comune è prioritario.

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