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domenica 26 Ottobre 2025

Baraa, da Gaza al Policlinico De Bellis: un gesto di umanità.

Al Policlinico De Bellis di Castellana Grotte, un faro di eccellenza medica nel cuore della Puglia, si è concretizzato un atto di profonda umanità: l’accoglienza di Baraa, un giovane palestinese di 25 anni, gravato da una patologia infiammatoria cronica dell’intestino.

La sua storia, tragicamente intrecciata con il conflitto che dilania Gaza, è un monito sulla fragilità della vita e sulla necessità imperativa di trascendere le barriere geopolitiche a favore della tutela della dignità umana.
Baraa, originario di Gaza, si è trovato improvvisamente privato dell’accesso alle cure essenziali a seguito della distruzione della struttura sanitaria che lo assisteva, vittima collaterale di un conflitto che ha lasciato dietro di sé una scia di dolore e distruzione.
Insieme alle sue sorelle, Rawan e Bodour, il giovane viveva in una condizione di estrema precarietà, sospeso tra la speranza di un futuro e l’incertezza di un presente segnato dalla sofferenza.

Il suo arrivo in Italia, dopo settimane di un’attesa carica di ansia e difficoltà al Cairo, è il risultato di un complesso e virtuoso intreccio di azioni di solidarietà, che hanno coinvolto istituzioni, organizzazioni non governative e singoli individui, tutti animati da un comune desiderio di offrire a Baraa una possibilità di salvezza.
L’Istituto De Bellis, riconosciuto a livello nazionale come centro di riferimento per le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD), si è prontamente attivato per accogliere il giovane, offrendo la sua competenza e le sue risorse in un gesto di concreta solidarietà.

L’accoglienza di Baraa non è solo un atto medico, ma un profondo atto di civiltà.

Come sottolinea Enzo Delvecchio, presidente del Consiglio d’indirizzo e verifica dell’Istituto, questo gesto riafferma i valori di umanità e solidarietà che da sempre ispirano l’organizzazione, valori che si traducono in azioni concrete a favore di chi si trova in condizioni di vulnerabilità.

La sua storia è un richiamo alla responsabilità collettiva, un invito a non chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza altrui e a lavorare per un mondo più giusto e compassionevole.
Il reparto IBD, sotto la direzione del dottor Mauro Mastronardi, ha immediatamente analizzato la documentazione clinica del giovane, predisponendo un piano terapeutico personalizzato volto a rispondere alle sue specifiche esigenze.

La complessità dell’iter burocratico, legato all’ottenimento del visto e all’organizzazione del trasferimento, è stata gestita con la massima attenzione e professionalità, grazie all’impegno del direttore sanitario, Roberto Di Paola, e dell’anestesista Pierfrancesco Di Masi.

L’arrivo di Baraa al Policlinico De Bellis rappresenta un piccolo, ma significativo, passo verso la ricostruzione di un futuro possibile per la giovane popolazione palestinese, un futuro in cui la cura della salute non sia un privilegio, ma un diritto inviolabile.
La speranza è che questo gesto di solidarietà possa fungere da esempio e ispirare ulteriori iniziative a favore di chi, come Baraa, si trova a lottare per la sopravvivenza in un contesto di conflitto e precarietà.
Il suo percorso terapeutico, intrapreso ora sotto la tutela di professionisti qualificati, sarà seguito con la massima attenzione e dedizione, nel profondo auspicio di un rapido e completo recupero.

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