Bari, 3,8 Milioni per la Ricerca: Successo all’Aldo Moro

L’Università Aldo Moro di Bari si distingue come polo di eccellenza nella ricerca scientifica, assicurandosi un finanziamento significativo di 3.835.000 euro dal Fondo Italiano per la Scienza 2024.
Questo importante riconoscimento testimonia la capacità dell’ateneo di competere con successo nei bandi nazionali di rilievo e di promuovere progetti all’avanguardia, capaci di coniugare progresso scientifico e responsabilità sociale.

I tre progetti finanziati, frutto dell’impegno di ricercatori di spicco, si articolano in ambiti disciplinari chiave per il futuro: scienze della vita, scienze fisiche e ingegneria, e scienze umane e sociali.
Il primo progetto, intitolato “Hybrid bioreactor for organic Co₂ assimilation and power production”, guidato dalla dottoranda Paola Albanese, attualmente ricercatrice presso l’Università di Siena, si concentra sullo sviluppo di un innovativo bioreattore ibrido.

Questa tecnologia mira a ottimizzare l’assimilazione di anidride carbonica organica, trasformandola in energia.

L’obiettivo primario è quello di contribuire attivamente alla decarbonizzazione dell’ambiente e di gettare le basi per lo sviluppo di sistemi energetici sostenibili e a basso impatto ambientale.
L’approccio integrato proposto si inserisce nel contesto globale della ricerca di soluzioni per mitigare i cambiamenti climatici e garantire un futuro energetico più pulito.
Il finanziamento di 1.500.000 euro sottolinea l’importanza strategica di questo approccio.
Il secondo progetto, “Tailoring and designing of smart conductive carbon-based inks for edible catalytic amperometric biosensors”, coordinato dal ricercatore Paolo Bollella del Dipartimento di Chimica, riceve un finanziamento di 1.200.000 euro e si concentra sull’avanzamento tecnologico nel campo dei biosensori.
L’iniziativa prevede la progettazione e la creazione di inchiostri a base di carbonio conduttivi, dotati di proprietà “smart”, per la fabbricazione di biosensori amperometrici edibili.
Questa innovazione apre nuove prospettive per la diagnostica medica non invasiva, il monitoraggio della salute in tempo reale e lo sviluppo di soluzioni alimentari intelligenti.
La caratteristica “edibile” dei biosensori rappresenta un elemento di rottura, con implicazioni significative per la sicurezza alimentare e l’accesso alla diagnostica in contesti remoti.
Il terzo progetto, “Charting the landscape of climate litigation impacts: an interdisciplinary framework and open access”, guidato dal ricercatore Giuseppe Naglieri del Dipartimento Jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo, con un finanziamento di 1.135.000 euro, affronta una tematica cruciale e in rapida evoluzione: la contenziosità climatica.
L’obiettivo è sviluppare un quadro di riferimento interdisciplinare, accessibile pubblicamente, per analizzare e mappare l’impatto delle azioni legali volte a contrastare i cambiamenti climatici.
Questa iniziativa mira a fornire una base di conoscenza solida e trasparente per i decisori politici, i legali e la società civile, facilitando la comprensione delle dinamiche legali legate al clima e promuovendo una risposta più efficace e coordinata alla crisi climatica.

La natura “open access” del progetto ne garantisce la massima diffusione e utilizzabilità.
Il Rettore, Roberto Bellotti, sottolinea come questi risultati consolidino la posizione dell’Università Aldo Moro di Bari come istituzione all’avanguardia nella ricerca scientifica, capace di generare impatto positivo sulla società e di contribuire attivamente alla soluzione delle sfide globali.
La capacità di integrare scienza, tecnologia e innovazione sociale si rivela il fattore chiave per il successo di questi progetti e per il futuro dell’università.

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