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venerdì 24 Ottobre 2025

Bari, corteo pro-Palestina: mobilitazione e appuntamenti futuri.

Un’onda di solidarietà pro-Palestina si è sollevata da Bari, con un corteo che ha visto la partecipazione di un centinaio di attivisti, secondo le stime degli organizzatori, diretto verso il porto cittadino.
Il corteo, un chiaro atto di dissenso contro le politiche israeliane e un appello per la giustizia per il popolo palestinese, si propone di interrompere il flusso commerciale tra Israele e la regione.

Le voci dei manifestanti, unite in un potente coro di “Free Palestine”, rivendicano la trasparenza sulle merci trasportate dalle navi cargo, sollevando interrogativi sulle implicazioni economiche e logistiche che sostengono il conflitto.

L’evento, organizzato da una rete di collettivi e movimenti sociali – Assemblea per la Palestina, Potere al Popolo, USB, Cambiare Rotta e Osa – rappresenta un tassello di una mobilitazione più ampia e strutturata.

Dalle parole lanciate attraverso il megafono, è emersa una programmazione dettagliata di ulteriori azioni di protesta.

Novembre vedrà la continuazione delle manifestazioni a Bari, mentre il 22 novembre l’attenzione si sposterà a Taranto, per affrontare tematiche legate alla giustizia ambientale e sociale.

Il 29 novembre, Grottaglie sarà il fulcro della protesta contro Eni, Leonardo e le dinamiche economiche considerate complici di un sistema che, secondo gli attivisti, contribuisce a perpetrare sofferenze e ingiustizie.

Il corteo non è solo una manifestazione di supporto, ma anche una denuncia.
Gli organizzatori intendono smascherare i legami economici e industriali che collegano la regione Puglia e l’Italia, in generale, con l’economia israeliana, evidenziando come tali relazioni siano intrinsecamente legate a dinamiche di potere e sfruttamento.
Le bandiere palestinesi, onnipresenti durante la marcia, simboleggiano una presa di posizione netta e inequivocabile a favore del diritto all’autodeterminazione e alla dignità del popolo palestinese.
L’azione, oltre a esprimere un sentimento di solidarietà, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare un cambio di rotta politico ed economico, orientato verso la giustizia e la pace.

La mobilitazione, con i suoi appuntamenti programmati, si configura come un impegno a lungo termine per la difesa dei diritti umani e la ricerca di una soluzione equa al conflitto israelo-palestinese.

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