Il grido di “Bari è Palestina” ha risuonato nelle strade del capoluogo pugliese, concludendosi in largo Ciaia, un crocevia pulsante alle porte della stazione centrale.
La manifestazione, promossa dalle organizzazioni sindacali di base nell’ambito dello sciopero generale nazionale a sostegno del popolo palestinese, ha visto convergere una folla stimata in circa diecimila persone, un fiume umano in cui i volti dei giovani studenti si mescolavano a quelli di attivisti, lavoratori e cittadini sensibili alla causa.
L’evento, oltre ad essere un segnale di forte adesione allo sciopero nazionale, si è configurato come un potente atto di solidarietà nei confronti di una popolazione che da troppo tempo soffre le conseguenze di un conflitto complesso e doloroso.
La presenza massiccia di studenti sottolinea la crescente consapevolezza e l’impegno delle nuove generazioni verso temi di giustizia sociale e diritti umani.
Il corteo, caratterizzato da un’atmosfera prevalentemente pacifica, ha tuttavia espresso, con un’intensità palpabile, la profonda rabbia e l’indignazione provocate dalla situazione palestinese.
La sosta di fronte al consolato di Israele ha visto l’eruzione di slogan di protesta, un’espressione diretta della frustrazione e del dolore per le perdite e le sofferenze subite dalla popolazione civile.
L’itinerario del corteo, un percorso che ha attraversato il cuore del centro storico, ha segnato un momento di forte impatto visivo per i passanti e per la città stessa.
Il passaggio sotto il sottopasso Sant’Antonio, un luogo simbolico di passaggio e di connessione, ha concluso la manifestazione, lasciando una scia di energia e di messaggi di speranza per un futuro di pace e di giustizia per il popolo palestinese.
L’evento ha rappresentato non solo una protesta, ma anche un atto di memoria e di impegno civile, un monito a non dimenticare le voci di chi lotta per la propria dignità e per il diritto all’autodeterminazione.