Il 22 agosto si accende l’ottava edizione del Bari Piano Festival, un evento che, sotto la direzione artistica di Emanuele Arciuli, si propone di reimmaginare il panorama musicale pianistica, trascendendo i confini tradizionali delle sale da concerto.
Il Festival, un’iniziativa concepita dal Comune di Bari e orchestrata da Puglia Culture, con il supporto cruciale della Regione Puglia, si avvale della collaborazione prestigiosa dell’Accademia di Belle Arti di Bari e del conservatorio Niccolò Piccinni, che ne garantiscono il solido ancoraggio al tessuto culturale locale.
La programmazione, protratta fino al 29 agosto, ambisce a creare un dialogo inedito tra la sublime arte pianistica e gli spazi iconici della città: piazze, parchi, lungomari, monumenti, tutti palcoscenici aperti alla fruizione di un pubblico vasto e diversificato.
Questo approccio, radicato nella volontà di democratizzare l’accesso alla cultura, mira a trasformare la città stessa in un’opera d’arte a cielo aperto.
Novità significative caratterizzano questa edizione, segnando un’evoluzione significativa nel concetto di festival.
In un’inedita sinergia tra musica e arte visiva, il Bari Piano Festival, grazie alla partnership con l’Accademia di Belle Arti, introduce una residenza artistica (dal 20 al 30 agosto) presso Spazio 13.
Questa residenza vede come ospite d’onore Nani Chacon, figura di spicco nel panorama artistico internazionale e rappresentante di una ricca eredità culturale nativa americana.
Affiancata da due talentuosi studenti dell’Accademia di Belle Arti, Gabriele Natuzzi e Marica Ciocia, Chacon si dedicherà alla creazione di un murale urbano, un’opera di arte pubblica che attinge a piene mani dalle sue radici chicane e navajo.
L’opera, concepita come un processo creativo dinamico e partecipativo, sarà progressivamente rivelata al pubblico attraverso alcune anticipazioni durante i concerti del festival.
La sua versione definitiva sarà poi celebrata con un vernissage dedicato, il 30 agosto, offrendo un momento di intenso significato culturale e artistico, simbolo della profonda connessione tra tradizione, innovazione e dialogo interculturale.
La residenza artistica, dunque, non è solo un evento collaterale, ma un elemento integrante del Festival, volto ad ampliare i suoi confini espressivi e a promuovere un’esperienza culturale più ricca e coinvolgente.