giovedì 2 Ottobre 2025
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Comune di Bari

Bari: Studenti in Piazza per la Palestina, un Segnale di Agitazione

Un’onda di attivismo studentesco si propaga da Bari, alimentata da una profonda inquietudine e da un senso di responsabilità morale verso la situazione umanitaria in Palestina.

Dalla serata di ieri, corso Vittorio Emanuele è diventato il fulcro di un presidio spontaneo, animato da collettivi universitari come Udu, Uds e Zona Franka, in segno di solidarietà agli equipaggi della Global Sumud Flotilla e al popolo palestinese.

Questa non è una semplice manifestazione, ma l’espressione di uno “stato di agitazione permanente”, un impegno continuativo diffuso in tutta Italia, che mira a trasformare la preoccupazione in azione concreta.
L’iniziativa riflette una consapevolezza sempre più radicata tra gli studenti: l’indifferenza non è più un’opzione.

Sahar Locaputo, coordinatrice di Udu Bari, articola questo sentimento con forza, denunciando la necessità impellente di prendere posizione di fronte a un genocidio in corso.
La scelta di schierarsi a fianco del popolo palestinese non è una decisione ideologica, ma una risposta a una crisi umanitaria di proporzioni inimmaginabili.
La giornata di oggi è densa di appuntamenti, progettati per massimizzare l’impatto della protesta e amplificare le voci degli studenti.
L’appuntamento mattutino davanti al rettorato dell’Università Aldo Moro segna l’inizio di una giornata dedicata alla sensibilizzazione e alla mobilitazione.

Successivamente, un’assemblea pubblica, prevista per le 16, offrirà un palcoscenico per discussioni approfondite e la condivisione di esperienze.
Il pomeriggio culminerà con una manifestazione davanti alla Prefettura, dove gli studenti intendono rivolgere un appello diretto alle istituzioni.
Gennaro Cifinelli, presidente di Zona Franka, sottolinea l’urgenza di un intervento immediato per la liberazione degli ostaggi della Flotilla e per garantire loro l’accesso a Gaza.
La condanna è rivolta non solo alle azioni militari, ma anche alla responsabilità politica e diplomatica dei governi italiani e internazionali.

Le richieste sono esplicite: sanzioni economiche e diplomatiche nei confronti di Israele, l’interruzione definitiva di ogni forma di cooperazione commerciale e diplomatica.
Non c’è spazio per compromessi o negoziati quando in gioco c’è la vita di un intero popolo.
Questo presidio a Bari è un segnale, un sussurro di speranza che si propaga attraverso le università italiane, un monito che invita a non voltare le spalle alla sofferenza altrui, un appello alla giustizia e alla pace.

Si tratta di un impegno che va oltre la semplice protesta, aspirando a un cambiamento radicale delle politiche internazionali e a un futuro in cui la dignità umana sia riconosciuta e rispettata per tutti.

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