Nel cuore di Bari, una vicenda intricata si è dipanata in un parcheggio condominiale, svelando una rete di presunti preparativi per attività criminali. L’azione, culminata in arresti in flagranza, ha portato alla luce una strumentazione complessa e una pianificazione meticolosa, destinata a destabilizzare la sicurezza locale.Quattro individui – Enrico Lopez, 60 anni, Felice Campanale, 38 anni, Alessandro Pisani, 39 anni, e Andrea Pisani, 34 anni – sono stati sorpresi in un’Alfa Romeo Giulietta con targhe alterate, in un contesto che suggerisce un’organizzazione ben definita. La loro apparenza, accuratamente studiata per eludere l’attenzione, includeva travestimenti con barba e baffi finti, cappellini da baseball e occhiali da sole, elementi che miravano a confondere le tracce e a mascherare le loro intenzioni. Inoltre, l’utilizzo di ricetrasmittenti, collegati tramite auricolari, denota un sistema di comunicazione interno, essenziale per coordinare le azioni.La perquisizione ha rivelato un arsenale di oggetti potenzialmente pericolosi. Felice Campanale, ora detenuto in carcere, nascondeva una pistola calibro 9, risultata oggetto di furto nel 2000. Un altro degli uomini era in possesso di una replica d’arma, priva del necessario contrassegno rosso, segnalando un potenziale tentativo di inganno o un’escalation nella pianificazione delle attività. Un dispositivo jamming, equipaggiato con sedici antenne, emerge come un elemento chiave, progettato per interferire con le comunicazioni delle forze dell’ordine e dei servizi di emergenza, creando un “velo” di silenzio per le azioni criminali.L’individuazione di un secchio contenente chiodi, abilmente uniti per formare sei punte affilate, solleva interrogativi inquietanti. Questi oggetti, apparentemente casuali, potrebbero essere stati destinati a danneggiare veicoli o a ostacolare l’azione delle forze dell’ordine, configurando un’intenzione di creare situazioni di pericolo e caos. La scoperta di ulteriori chiodi saldati, rinvenuti in un box, insieme ad abiti precedentemente indossati, suggerisce una base operativa e una preparazione sistematica per le azioni programmate.L’azione delle forze dell’ordine, che ha portato agli arresti, si inserisce in un’operazione più ampia, volta a prevenire e reprimere i reati predatori che affliggono la città e la provincia di Bari. Le indagini sono in corso per accertare la natura precisa dei reati che il gruppo intendeva commettere e per identificare eventuali complici o finanziatori. La vicenda pone l’accento sulla necessità di un’attenzione costante e di una collaborazione efficace tra le istituzioni e la comunità, al fine di garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. La complessità della strumentazione e la meticolosa pianificazione rivelano un livello di sofisticazione che richiede un’analisi approfondita e una risposta mirata per contrastare efficacemente questo tipo di fenomeni.
Bari, sventata complessa operazione criminale: arresti e arsenale
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