Un’inquietante rete di coercizione economica si è abbattuta sulla tradizionale festa patronale di Barletta, svelata da un’indagine della DDA di Bari che ha portato all’arresto di due individui, un uomo di 45 e uno di 35 anni, accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’accusa è di aver sfruttato il contesto festivo, un momento di aggregazione e tradizione, per esercitare un controllo illecito su una fetta significativa degli ambulanti partecipanti, in particolare quelli provenienti dalla provincia di Bari.Le dinamiche ricostruite dalle forze dell’ordine rivelano un piano strutturato volto a monopolizzare la fornitura di bevande, pilastro fondamentale per il sostentamento economico di molti operatori durante la festa dedicata alla Madonna dello Sterpeto. Gli indagati, attraverso minacce dirette e reiterate intimidazioni, avrebbero costretto almeno dieci ambulanti ad acquistare le bevande esclusivamente da loro, imponendo quantità minime di merce, in pratica un vero e proprio sistema di “obbligo d’acquisto”. La gravità della situazione emerge dalla considerevole percentuale di ambulanti – la metà dei potenziali partecipanti – che, terrorizzati dalle minacce, hanno rinunciato a partecipare alla festa, privando la comunità di un’importante componente del suo tessuto sociale ed economico. L’imposizione non si limitava all’acquisto forzato, ma si estendeva al controllo del prezzo di vendita al pubblico, costringendo gli ambulanti a praticare tariffe artificialmente gonfie, a svantaggio dei consumatori e a danno della concorrenza leale.Le indagini hanno ricostruito un modus operandi particolarmente insidioso: le vittime, inizialmente contattate direttamente, venivano poi mantenute sotto pressione attraverso messaggi intimidatori via WhatsApp e telefonate, culminando in appostamenti davanti agli uffici del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) per raccogliere gli ordini relativi alle bevande imposte. Questa strategia, volta a controllare ogni aspetto della filiera, dimostra una pianificazione complessa e una volontà di esercitare un potere economico capillare.L’episodio non è un caso isolato. Indagini simili hanno fatto luce su tentativi analoghi perpetrati durante la festa patronale di Gioia del Colle, evidenziando un possibile schema organizzativo e una volontà di espandere il controllo economico su diversi territori. La denuncia di alcune vittime, coraggiosamente disposte a testimoniare, ha fornito la chiave per l’arresto dei due presunti responsabili, aprendo una spirale di indagini volte a smantellare una rete che mira a sfruttare eventi tradizionali per fini illeciti e a minacciare la libertà di impresa. Il caso solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza delle attività commerciali, sulla tutela dei consumatori e sulla necessità di rafforzare la presenza dello Stato per contrastare efficacemente le infiltrazioni criminali nel tessuto economico locale.
Barletta, estorsioni alla festa patronale: scoperto racket mafioso
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