Un’imponente perturbazione, con precipitazioni torrenziali e raffiche di vento di intensità notevole, ha investito Bisceglie nel corso del pomeriggio odierno, innescando una sequenza di eventi che hanno profondamente turbato la comunità e inferto un duro colpo all’economia locale.
L’improvviso scatenarsi della furia atmosferica, un fenomeno che incide prepotentemente sulla fragilità del nostro ecosistema e sulla percezione di sicurezza dei cittadini, ha avuto come principale teatro la piazza Vittorio Emanuele, destinata ad ospitare il consueto mercato serale.
La violenza del temporale ha trascinato via, con forza inarrestabile, le strutture allestite per l’evento, disperdendo la merce esposta e ribaltando i banchi, trasformando l’attesa di una serata di scambio e opportunità in uno scenario di desolazione e preoccupazione.
L’episodio sottolinea in maniera drammatica la crescente imprevedibilità dei fenomeni meteorologici, esacerbata dai cambiamenti climatici in atto, e pone interrogativi urgenti sulla necessità di adattare le infrastrutture e le pratiche commerciali a un contesto ambientale sempre più volatile.
Savino Montaurli, presidente di Casambulanti, in una dichiarazione ufficiale, esprime profonda preoccupazione per le conseguenze economiche che questo evento avrà per gli operatori del mercato mensile biscegliese, descrivendo la serata come un “mercato del terrore” anziché quello delle opportunità che si sperava di offrire.
Le perdite, sia materiali che di fiducia, sono considerevoli e richiederanno un impegno congiunto da parte delle istituzioni e della comunità per essere mitigate.
Il Comune di Bisceglie ha prontamente assicurato che verrà fissata una nuova data per il recupero del mercato, dimostrando la volontà di sostenere gli operatori e di ristabilire la normalità.
Tuttavia, l’episodio solleva anche la necessità di una riflessione più ampia sulla gestione del rischio idrogeologico e sulla progettazione di spazi pubblici resilienti, capaci di resistere a eventi atmosferici estremi e di garantire la sicurezza dei cittadini.
La ricostruzione non dovrà limitarsi alla ripristino delle strutture fisiche, ma anche alla riaffermazione di un senso di comunità e di fiducia nel futuro, in un contesto globale sempre più caratterizzato da incertezza e imprevedibilità.