La recente pubblicazione del nuovo bando Adisu, l’agenzia regionale pugliese incaricata di garantire il diritto allo studio universitario, sta generando profonda preoccupazione tra la comunità studentesca. Un incremento inaspettato e privo di una giustificazione trasparente delle trattenute previste dal bando, sta erodendo significativamente l’effettivo valore delle borse di studio destinate a tutti i livelli di reddito, compromettendo l’accesso all’istruzione superiore per una fetta sempre più ampia di studenti.In risposta a questa situazione, i sindacati universitari pugliesi – Sindacato Studentesco Lecce, Udu Lecce, Udu-Link Bari, Udu-Link Foggia – hanno organizzato un presidio simbolico sotto la sede della Presidenza della Regione Puglia, manifestando la loro ferma opposizione a queste misure restrittive. La richiesta principale è quella di un tavolo di confronto aperto e costruttivo, volto a riconsiderare l’entità delle trattenute e ad evitare ulteriori penalizzazioni.L’aumento delle trattenute non rappresenta un episodio isolato, ma il culmine di una serie di decisioni che, nel corso delle ultime settimane, hanno progressivamente limitato il sostegno economico agli studenti. I sindacati lamentano un cortocircuito comunicativo con le istituzioni regionali, sottolineando come le promesse di audizioni e di chiarimenti siano rimaste vane. In particolare, viene ricordata un’interlocuzione preliminare con la Regione, conclusasi con l’impegno a una nuova convocazione, mai concretizzatasi.Le conseguenze di queste scelte si prospettano allarmanti. La riduzione degli importi delle borse di studio rischia di relegare alcune categorie di studenti, le più vulnerabili, in una condizione di svantaggio economico tale da annullare i progressi compiuti negli ultimi anni, riportandole, in sostanza, a un livello di supporto pre-2021. Questa situazione mette a rischio non solo la possibilità di proseguire gli studi, ma anche l’intero progetto di costruzione di un futuro basato sull’istruzione e sulla meritocrazia.I rappresentanti studenteschi hanno ribadito con forza l’intenzione di proseguire nella mobilitazione, richiedendo risposte concrete e soluzioni immediate che garantiscano la salvaguardia del diritto allo studio e la tutela degli studenti pugliesi. L’obiettivo è ottenere un’inversione di rotta, ripristinando i livelli di supporto previsti nel bando 24-25 e promuovendo un dialogo sincero e trasparente tra istituzioni e studenti, per garantire un futuro all’istruzione universitaria nella regione. La questione non è meramente economica, ma riguarda la stessa equità del sistema educativo e l’impegno della Regione a sostenere il capitale umano del territorio.
Borse di studio a rischio: studenti pugliesi in mobilitazione
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