Un grave episodio di violenza ha scosso la comunità sanitaria brindisina questa mattina all’interno del reparto di Psichiatria dell’ospedale Perrino. Un infermiere, impegnato nel suo ruolo di cura e assistenza, è stato vittima di un’aggressione fisica da parte di un paziente ospedalizzato, un evento che solleva urgenti interrogativi sulla sicurezza e sulla tutela del personale sanitario.La presidente dell’Ordine Professionale Infermieristico (OPI) di Brindisi, Paola De Biasi, ha espresso profonda preoccupazione e solidarietà al collega ferito, attualmente ricoverato in prognosi riservata in attesa di accertamenti clinici approfonditi. L’OPI ha prontamente annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento legale, un atto simbolico e concreto per ribadire l’impegno nella difesa della dignità e della sicurezza di tutti gli infermieri che quotidianamente operano sul territorio.Questa aggressione, purtroppo, non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto di crescenti preoccupazioni legate alla sicurezza del personale sanitario, soprattutto in contesti complessi come quello della salute mentale. L’episodio evidenzia una criticità sistemica che non può essere ignorata, ma richiede un’azione tempestiva e coordinata a diversi livelli.La presidente De Biasi ha sottolineato l’inaccettabilità di un simile atto, denunciando al contempo le gravi carenze strutturali e organizzative che affliggono il reparto di Psichiatria. Queste carenze non mettono a rischio la sicurezza degli infermieri, ma anche quella dei pazienti stessi, compromettendo la qualità dell’assistenza e creando un ambiente di lavoro insostenibile. Si ipotizzano carenze di personale, inadeguatezza delle procedure di gestione del rischio, insufficiente formazione specifica per la gestione di pazienti psichiatrici complessi e un generale deficit di risorse dedicate alla sicurezza del personale.L’OPI sollecita con urgenza l’intervento della direzione aziendale per avviare un’indagine approfondita e implementare misure correttive immediate. In particolare, si richiede l’istituzione di un tavolo di confronto permanente e costruttivo che coinvolga rappresentanze sindacali, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Rspp), il management dell’ospedale e l’Ordine professionale. Questo tavolo dovrà essere dedicato all’analisi delle cause profonde dell’aggressione, alla definizione di protocolli di sicurezza condivisi e all’elaborazione di un piano di miglioramento continuo.È fondamentale che la sicurezza del personale sanitario sia considerata una priorità assoluta, non un optional. Investire nella sicurezza degli infermieri significa investire nella qualità del sistema sanitario nel suo complesso e garantire la continuità dell’assistenza alla collettività. L’episodio di Brindisi deve costituire un campanello d’allarme per tutti gli attori coinvolti, stimolando una riflessione profonda e un’azione concreta per proteggere chi si dedica con passione e dedizione alla cura della salute degli altri. Si auspica, inoltre, un maggiore sensibilizzazione da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni nei confronti delle sfide affrontate quotidianamente dagli operatori sanitari, con l’obiettivo di creare una cultura della sicurezza e del rispetto reciproco.
Brindisi, aggressione infermiere: allarme sicurezza in Psichiatria
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