Un’ombra gravissima si è addensata sul territorio brindisino, con l’arresto di un uomo di 75 anni, residente nella provincia di Bari, accusato di abusi sessuali e tentata violenza sessuale nei confronti di due giovani minorenni.
La drammatica vicenda, che emerge da un’indagine complessa e dolorosa, ha scosso la comunità e solleva interrogativi profondi sui meccanismi di predazione e vulnerabilità.
L’uomo, esercente un’attività ambulante di preparazione di crepes, è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura.
Le accuse, di gravità inaudita, lo vedono responsabile del tentativo di costringere due ragazze, di 14 e 15 anni, a rapporti sessuali durante una festa patronale avvenuta il 17 luglio.
La ricostruzione degli eventi, delineata dagli inquirenti, rivela un quadro inquietante.
L’uomo, approfittando della situazione di apparente innocenza e distrazione tipica delle feste pubbliche, avrebbe sfruttato un’abile strategia manipolatoria per avvicinare le vittime e isolarle dal contesto sociale.
Non si è trattato di un impulso incontrollato, ma di un piano accuratamente orchestrato per sfruttare la giovane età e l’ingenuità delle ragazze.
Particolarmente allarmante è l’utilizzo di una tecnica di manipolazione psicologica basata sulla pseudo-sensibilità.
L’indagato, presentandosi come cartomante e sensitivo, avrebbe utilizzato il linguaggio oscuro dei tarocchi per instillare paura e suggestionabilità nelle adolescenti.
La presunta minaccia di un “maleficio”, evocata attraverso l’interpretazione di carte, rappresenta un elemento particolarmente efferato e testimonia la premeditazione dell’azione.
Questa forma di coercizione psicologica, camuffata da presunta divinazione, ha mirato a paralizzare la capacità di resistenza delle vittime, rendendole più vulnerabili alla predazione.
L’intervento tempestivo delle giovani, che hanno avuto la forza di denunciare l’accaduto, ha permesso alle forze dell’ordine di avviare un’indagine approfondita.
L’incidente probatorio, celebrato nei giorni recenti, ha confermato la veridicità della denuncia, fornendo ulteriori elementi a sostegno delle accuse.
Al momento, l’uomo si trova agli arresti domiciliari, in attesa del prosseguimento delle indagini e del processo.
Questa vicenda, oltre a rappresentare una grave violazione dei diritti umani e un profondo trauma per le vittime, evidenzia l’importanza di una maggiore sensibilizzazione sui temi della protezione dei minori, dell’educazione sessuale e della prevenzione di abusi.
È necessario rafforzare i sistemi di supporto per le vittime e promuovere una cultura del rispetto e della responsabilità, affinché simili atrocità non abbiano più luogo.
L’attenzione deve concentrarsi non solo sulla punizione dei colpevoli, ma soprattutto sulla creazione di un ambiente sicuro e protettivo per i giovani, dove possano crescere liberi da paura e sfruttamento.






