Il congedo di Stefano Bronzini dalla carica di Rettore dell’Università Aldo Moro di Bari si è saldato a una riflessione ampia sul futuro del mondo accademico, delineando un’eredità di crescita e un’auspicio per la nuova governance affidata a Roberto Bellotti.
Più che una semplice conclusione di mandato, l’incontro con la stampa si è rivelato un’occasione per analizzare i progressi compiuti e per proiettare l’ateneo verso orizzonti innovativi.
Bronzini ha espresso la sua profonda convinzione che le fondamenta per un ulteriore sviluppo significativo siano state gettate durante il suo rettorato.
Un’università di successo, secondo la sua visione, non può rimanere ancorata a dinamiche provinciali, ma deve abbracciare una vocazione diffusa, radicandosi nel territorio e tematizzando i luoghi di ricerca come veri e propri laboratori di conoscenza.
Questa apertura territoriale non implica una perdita di identità, ma un arricchimento reciproco tra l’istituzione e il contesto sociale che la circonda.
Ripercorrendo i momenti salienti di questi sei anni, Bronzini ha sottolineato con emozione il valore inestimabile del contatto diretto con gli studenti, mantenendo attiva la sua attività di docente.
Questo non è stato un atto di mera trasmissione del sapere, ma un’esperienza formativa per lui stesso.
La vera lezione, ha rivelato, risiede nell’equivoco originario: si crede di istruire gli altri, ma si viene istruiti essi stessi, in un continuo scambio di prospettive e stimoli intellettuali.
Questa dinamica sottolinea il ruolo cruciale della relazione docente-studente come motore di crescita per entrambi i soggetti coinvolti.
Riguardo al ruolo degli atenei pubblici, Bronzini ha insistito sulla necessità di un costante miglioramento, attraverso la costruzione di modelli di università territoriali differenziati e capaci di rispondere alle esigenze specifiche del contesto locale.
Si tratta di superare una concezione obsoleta che relegasse l’università a un’entità indipendente da amministrazioni locali e regionali, abbracciando una visione più integrata e collaborativa.
Il futuro dell’università, dunque, passa attraverso la capacità di adattarsi ai cambiamenti sociali ed economici, proponendo un’offerta formativa pertinente e orientata al mercato del lavoro.
L’omaggio a Francesco Saccente, operatore di Antenna Sud recentemente scomparso, ha concluso la conferenza con una nota personale.
L’annuncio di un nuovo corso di letteratura inglese, arricchito da un modulo dedicato alla Teoria dei generi letterari, testimonia la volontà di Bronzini di rimanere attivo nel mondo accademico, continuando a condividere la sua passione per la conoscenza e a stimolare la curiosità intellettuale dei suoi studenti.
Il rettore uscente, in questo modo, lascia un segno tangibile della sua eredità, proiettandosi verso un futuro di ricerca e insegnamento che continuerà a contribuire alla crescita culturale e scientifica del territorio.