mercoledì 3 Settembre 2025
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Comune di Bari

Carcere: Osservatorio sulla Mafia, Laboratorio di Prevenzione

L’istituto penitenziario, lungi dall’essere un mero luogo di detenzione, si configura come un osservatorio privilegiato e cruciale per comprendere le dinamiche intricate della criminalità organizzata, un ecosistema complesso dove si intrecciano strategie, alleanze e tentativi di evoluzione.

L’approccio innovativo, recentemente enfatizzato, consiste nell’integrare un’unità specializzata di polizia giudiziaria all’interno del sistema penitenziario, un elemento strategico per anticipare e prevenire fenomeni di contaminazione e radicalizzazione.

La crescente sofisticazione delle organizzazioni criminali, come testimoniato dalla presenza di clan radicati nel territorio foggiano (i Raduano, i Sinesi Francavilla, i Trisciuoglio, solo per citarne alcuni), impone metodologie investigative sempre più mirate e proattive.
Il carcere non deve essere percepito come un semplice intoppo nel percorso criminale, ma come un ambiente da cui la criminalità tenta di gestire attività illecite e mantenere i propri legami esterni.

Pertanto, l’impegno a sigillare questi canali di comunicazione, a impedire la trasmissione di messaggi e a monitorare costantemente le interazioni tra i detenuti rappresenta un pilastro fondamentale.
L’esperienza maturata da figure di riferimento come Nicola Gratteri, evidenzia come l’analisi approfondita delle dinamiche interne al carcere, condotta da personale specializzato, possa rivelarsi uno strumento potente per anticipare le prossime mosse criminali, talvolta con settimane, o addirittura mesi di anticipo.

Questa capacità predittiva, derivante dall’osservazione intramuraria, permette di intervenire in modo preventivo, disarticolando piani e scongiurando nuove attività illegali.

Le recenti operazioni dimostrano l’infiltrazione capillare della criminalità organizzata in ogni ambito del tessuto sociale, confermando la necessità di un contrasto pervasivo e multidisciplinare.
L’integrazione della polizia giudiziaria penitenziaria, con le sue competenze specialistiche e la sua capacità di analisi, offre un contributo significativo in questo senso, fornendo spunti strategici per un’azione più efficace e mirata, volta a disarticolare le strutture criminali e a proteggere la sicurezza della collettività.

Questo approccio, basato sulla conoscenza approfondita dell’ambiente carcerario e sulle sue implicazioni nel contesto criminale, si rivela un elemento innovativo e fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata, un vero e proprio laboratorio per comprendere e anticipare le sue evoluzioni.

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