martedì 16 Settembre 2025
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Caso Bellomo: archiviato, ma l’ombra delle scommesse incombe

L’archiviazione del caso relativo all’espulsione del calciatore Nicola Bellomo, durante la cruciale partita di ritorno dei playout di Serie B tra Ternana e Bari del 23 maggio 2024, ha concluso un’indagine complessa e ramificata, sollevando interrogativi sul delicato rapporto tra sport, scommesse e legalità.
L’episodio, apparentemente marginale – l’espulsione di un giocatore in panchina a seguito di un alterco con un raccattapalle, in un contesto di un risultato già ampiamente definito (3-0 per il Bari) – aveva innescato un allarme a livello nazionale, tanto da coinvolgere sia la Procura della Repubblica di Bari che l’organo federale della Figc.

L’anomalia che ha destato l’attenzione degli inquirenti non risiedeva nell’evento sportivo in sé, ma nel volume eccezionale di scommesse concentrate sull’espulsione di Bellomo.

La quotazione a “24 volte la posta” rappresentava un’irregolarità statistica evidente, suggerendo la possibile manipolazione del risultato o, quantomeno, la consapevolezza di informazioni privilegiate da parte di alcuni scommettitori.

Questa circostanza aveva determinato l’apertura di un fascicolo di indagine, gestito con la procedura cautelare del “modello 45”, che prevede l’esclusione di ipotesi di reato a carico di soggetti specifici, in questo caso il calciatore stesso.

Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, si sono concentrate non solo sulle giocate effettuate tramite canali legali, che però non hanno erogato le vincite a causa della peculiarità dell’espulsione (avvenuta dalla panchina, non dal campo), ma anche su quelle effettuate attraverso piattaforme illegali, ove la vincita potrebbe essere stata corrisposta.
Questo aspetto ha evidenziato la necessità di un’indagine approfondita sulla diffusione e sull’operatività di sistemi di scommesse non regolamentati, spesso legati a circuiti criminali transnazionali.

Il caso Bellomo ha riacceso il dibattito sulla crescente pervasività delle scommesse nel mondo del calcio, un fenomeno che, pur generando un indotto economico significativo, rappresenta anche una seria minaccia all’integrità dello sport.

La possibilità di influenzare l’andamento di una partita attraverso scommesse illegali, anche su eventi apparentemente secondari come un’espulsione, mette a repentaglio la credibilità del calcio e la fiducia dei tifosi.
L’archiviazione del caso, sebbene segnali la mancanza di elementi probatori sufficienti per l’accusa, non deve essere interpretata come una chiusura definitiva, ma come un campanello d’allarme per rafforzare i controlli, intensificare la prevenzione e promuovere una cultura sportiva improntata alla correttezza e alla trasparenza.
La Procura Federale, pur avendo svolto una propria indagine parallela, non ha fornito ulteriori dettagli sulla sua conclusione.

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