mercoledì 24 Settembre 2025
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Comune di Bari

Cerignola: Scoperta fabbrica clandestina di pezzi rubati

Nella campagna cerignolese, un’inquietante scoperta ha portato alla luce una vera e propria fabbrica clandestina di pezzi di ricambio, alimentata da un’attività di furto su vasta scala.

Dodici veicoli, spogliati dei loro componenti vitali e in alcuni casi ridotti a rottami in fiamme, sono stati rinvenuti in due aree separate, un macabro scenario che testimonia una criminalità organizzata e meticolosamente pianificata.

La denuncia è giunta da Giuseppe Marasco, comandante degli ispettori ambientali Civilis, che durante i consueti controlli del territorio ha individuato la discarica illegale di automobili.
L’entità del ritrovamento è significativa: non si tratta di un singolo episodio di vandalismo, ma di un’operazione strutturata che ha intaccato la sicurezza e la proprietà privata.

Le auto recuperate, di diverse marche e modelli, presentano i segni inequivocabili di un processo di “cannibalizzazione”, un termine tecnico che descrive la pratica di smontare veicoli rubati per ricavarne ricambi da rivendere sul mercato nero.
Questa attività, oltre a configurare il reato di furto, alimenta un traffico illecito di componenti automobilistici, spesso privi di certificazioni e potenzialmente pericolosi per la sicurezza stradale.
L’incendio doloso subito da una delle vetture recuperate suggerisce un tentativo di occultamento delle prove e una spregiudicatezza che non lascia presagire una rete criminale poco sofisticata.
Si ipotizza che l’area scelta per la “sezione” delle auto sia stata attentamente valutata per la sua inaccessibilità e la relativa distanza dai centri abitati, al fine di evitare controlli e rilevamenti.
L’intervento dei Carabinieri è stato immediato.

Sono in corso indagini approfondite per ricostruire la filiera criminale, identificare i responsabili e quantificare il valore del bottino sottratto.

L’attività investigativa si concentrerà sulla tracciabilità dei numeri di telaio, sui canali di vendita dei pezzi di ricambio e sulle possibili connessioni con altre attività illegali.

La scoperta solleva interrogativi urgenti sulla capacità di controllo del territorio e sulla necessità di rafforzare la collaborazione tra le forze dell’ordine, gli enti locali e le associazioni ambientaliste per contrastare questo genere di crimini che danneggiano l’ambiente, l’economia legale e la sicurezza dei cittadini.

La vicenda evidenzia, inoltre, un fenomeno più ampio di furto di veicoli e ricambi, che rappresenta un costo significativo per le assicurazioni e per i proprietari delle auto.
La speranza è che l’indagine possa portare a risultati concreti e a una maggiore deterrenza nei confronti di chi lucra sulla illegalità.

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