giovedì 11 Settembre 2025
25.1 C
Comune di Bari

Cinghiali in Puglia: emergenza agrozoonotica e appello all’azione

La crescente pressione esercitata dai cinghiali sul territorio pugliese configura un’emergenza agrozoonotica che richiede un intervento urgente e coordinato.
Coldiretti Puglia, in seguito alle reiterate segnalazioni di danni e disagi provenienti da aree come Altamura, dove branchi di *Sus scrofa* seminano scompiglio tra le coltivazioni e mettono a rischio la sicurezza pubblica, sollecita l’implementazione immediata e integrale del Piano Straordinario Regionale per la gestione della fauna selvatica.

Questo piano, frutto di un intenso lobbying da parte dell’associazione agricola che ha visto anche la mobilitazione di migliaia di agricoltori in segno di protesta, rappresenta un tentativo di arginare un fenomeno ormai fuori controllo.

Le stime di Coldiretti parlano di una popolazione di cinghiali stimata in 250.000 esemplari, un numero che incide significativamente sull’economia agricola regionale.

L’impatto non si limita alla distruzione dei raccolti, ma si estende alla compromissione della biodiversità e alla potenziale diffusione di zoonosi, con ripercussioni sanitarie non trascurabili.

Le aree più colpite, come la Murgia barese e tarantina, il Gargano e il subappennino dauno, si sono trasformate in veri e propri paradisi per questi ungulati, che si nutrono indiscriminatamente di leguminose pregiate come lenticchie di Altamura, cicerchie, fave, ceci e piselli, oltre a ortaggi, piantine di favino e grano, vite a spalliera, frutta e l’intero sottobosco, alterando gli ecosistemi fragili.
L’emergenza cinghialesca in Puglia non è semplicemente un problema agricolo, ma un complesso intreccio di fattori ambientali, demografici ed economici.
L’espansione del territorio disponibile, la frammentazione del paesaggio agricolo, la diminuzione dei predatori naturali e l’abbandono delle pratiche agricole tradizionali, che in passato contribuivano a controllare la popolazione di ungulati, hanno favorito la crescita esponenziale della specie.
L’attuazione del Piano Straordinario Regionale deve andare oltre le semplici azioni di abbattimento, che pur necessarie, si rivelano insufficienti a contenere la popolazione.

È fondamentale investire in attività di prevenzione, come la creazione di elettrorecinzioni per proteggere le coltivazioni, il ripristino di corridoi ecologici per favorire la dispersione degli animali, la promozione di tecniche di agricoltura sostenibile che rendano le colture meno appetibili ai cinghiali e l’intensificazione della ricerca scientifica per sviluppare metodi di controllo innovativi e selettivi.

Parallelamente, è essenziale rafforzare la collaborazione tra agricoltori, enti locali, veterinari e associazioni di categoria, creando una rete di monitoraggio e risposta rapida per gestire le emergenze e minimizzare i danni.

La sfida è complessa, ma la tutela del patrimonio agricolo e della salute pubblica pugliese richiede un impegno concreto e una visione strategica a lungo termine.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -