Erosione costiera a Torre Sant’Andrea: un campanello d’allarme per il Salento.

L’incidente verificatosi a Torre Sant’Andrea, marina di Melendugno, con il distacco di una porzione della falesia che sovrasta la piccola caletta frequentata dai pescatori, è un drammatico sintomo di un problema ben più ampio e radicato: la progressiva e inesorabile erosione del litorale salentino.

La presenza di cartelli di pericolo preesistenti testimonia una consapevolezza diffusa, sebbene finora insufficiente, della vulnerabilità geomorfologica di questo tratto costiero, che negli ultimi anni ha subito trasformazioni significative.

L’episodio non è un evento isolato, ma l’ultima manifestazione di un processo erosivo complesso, alimentato da fattori naturali – come l’azione combinata delle correnti marine, delle mareggiate sempre più intense e dell’innalzamento del livello del mare, effetto tangibile del cambiamento climatico – e, non secondariamente, da un’antropizzazione spesso eccessiva e poco attenta alla fragilità degli ecosistemi costieri.
La costruzione di infrastrutture, l’urbanizzazione selvaggia e la rimozione della vegetazione dunale hanno contribuito ad accelerare il processo di degrado, privando la costa dei suoi naturali meccanismi di difesa.

Le dichiarazioni del sindaco Maurizio Cisternino mettono in luce una questione cruciale: la capacità operativa dei Comuni, pur impegnati, risulta inadeguata a fronteggiare un problema di tale portata e complessità.

Interventi di consolidamento efficaci richiedono competenze specialistiche, strumentazioni avanzate e risorse finanziarie considerevoli, ben al di là delle possibilità economiche di un singolo Comune.
Un piano di intervento organico e coordinato, pertanto, deve essere gestito a livello regionale, coinvolgendo esperti in geologia, ingegneria ambientale e scienze del mare.
L’iniziativa del Comune di Melendugno, che ha presentato un progetto per il consolidamento della costa bassa di Torre dell’Orso, evidenzia un impegno proattivo, sebbene insufficiente a risolvere l’intera problematica.
È imperativo che la Regione Puglia, sotto la guida del Presidente Decaro, assuma una leadership forte e definisca una strategia pluriennale per la tutela del litorale salentino, che comprenda non solo interventi di consolidamento emergenziale, ma anche azioni di prevenzione, come la riqualificazione delle aree costiere, la promozione di un turismo sostenibile e il recupero degli habitat naturali.
La salvaguardia di questo patrimonio naturale e culturale non è solo una questione ambientale, ma anche un investimento per il futuro economico e sociale del territorio.

La resilienza del Salento dipende dalla capacità di comprendere la complessità del fenomeno erosivo e di adottare misure adeguate e coordinate, che coinvolgano tutti gli attori interessati, dalla comunità scientifica agli amministratori locali, dai residenti agli operatori turistici.

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