Nel cuore del Foggiano, una macchia oscura si è materializzata lungo la provinciale 76, in prossimità della frazione di Macchia Rotonda, rivelando un quadro allarmante di degrado ambientale. Un’ispezione di routine condotta dagli ispettori ambientali territoriali Civilis ha portato alla luce un accumulo ingente di rifiuti, un’offesa alla bellezza del paesaggio e una chiara manifestazione di illegalità.Il comandante Giuseppe Marasco, esprimendo profonda preoccupazione, ha precisato che la quantità di materiale presente suggerisce uno scarico notturno, un’operazione premeditata volta a eludere i controlli e ad aggredire il territorio. L’analisi preliminare dei rifiuti rivela una composizione eterogenea, che include non solo materiali di scarto domestici, ma anche pericolosi scarti industriali, indicando una possibile connessione con attività produttive illegali o con pratiche di gestione dei rifiuti gravemente inadeguate.La situazione, lungi dall’essere un episodio isolato, rappresenta il sintomo di una problematica più ampia e radicata. La provincia di Foggia, con la sua ricca biodiversità e il suo patrimonio agricolo, rischia di trasformarsi in una discarica abusiva, un luogo dove l’avidità e la mancanza di rispetto per l’ambiente prevalgono sulla tutela del bene comune.La denuncia del comandante Marasco è un grido d’allarme, un invito a una riflessione urgente e a un’azione decisa. L’accumulo di rifiuti non è solo un problema estetico o igienico-sanitario; è un affronto alla dignità del territorio, un danno irreparabile per l’ecosistema e una minaccia per la salute pubblica.Gli ispettori ambientali hanno prontamente attivato le autorità competenti, richiedendo l’intervento dei Carabinieri Forestali, custodi del territorio e garanti del rispetto delle leggi ambientali. L’inchiesta che ne consegue dovrà fare luce sulle responsabilità, individuare i colpevoli e ricostruire le dinamiche che hanno portato a questo vergognoso episodio.Al di là dell’indagine penale, è necessario un cambio di paradigma. Servono politiche di prevenzione più efficaci, controlli più stringenti, una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza e un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni per contrastare l’illegalità e promuovere una cultura del rispetto per l’ambiente. La protezione del territorio foggiano è un dovere morale e una priorità assoluta per il futuro delle nuove generazioni. La terra non è un deposito, ma un patrimonio da custodire e tramandare.
Foggiano, vergogna: cumulo di rifiuti inquinanti rivela degrado ambientale
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