giovedì 24 Luglio 2025
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Freedom Flotilla e Sfruttazero: solidarietà e resistenza per Gaza

La Freedom Flotilla, con l’imbarcazione Handala in prima linea, si appresta alla terza sfida per rompere il blocco imposto alla Striscia di Gaza, salpando da Gallipoli domenica 20 luglio.
Quest’azione, simbolo di resistenza e solidarietà, si carica di un significato ulteriore grazie alla presenza a bordo della salsa “Sfruttazero”, un prodotto nato da un progetto di autoproduzione agroecologica cooperativa e mutualistica.

Questa iniziativa, frutto del lavoro congiunto di italiani e stranieri, incarna una profonda critica allo sfruttamento del lavoro in agricoltura e promuove un modello alternativo basato sull’autogestione e la dignità umana.
La scelta di dedicare la produzione di “Sfruttazero” alla Palestina per la stagione 2025 non è casuale.
Il 2% dei ricavi sarà destinato interamente a sostenere le attività del Popular Art Centre, un’organizzazione cruciale a Gaza e in Cisgiordania.
Questo centro opera sulla frontiera tra arte, cultura, agricoltura e mutuo soccorso, lavorando per la protezione della terra come linfa vitale della comunità, custode dell’identità culturale e strumento di resistenza contro l’occupazione israeliana.
Il Popular Art Centre incarna un approccio olistico alla resilienza, comprendendo che la liberazione non è solo politica, ma anche economica, sociale e spirituale.
L’iniziativa “Sfruttazero” si inserisce nel contesto più ampio della dodicesima stagione della filiera “autoproduzioni Fuorimercato”, promossa da Solidaria Bari e Diritti a Sud a Nardò.

Questa filiera, più che un semplice progetto agricolo, è un laboratorio di sperimentazione sociale, un luogo dove si intrecciano diverse lotte: quella per la libertà di movimento, per il diritto alla casa, e contro ogni forma di sfruttamento.
La comunità che anima “Sfruttazero” è in continua evoluzione, accogliendo persone provenienti da diverse realtà sociali e geografiche.

Quest’anno, si unisce alla comunità agricola chi ha partecipato alle mobilitazioni nel Cara di Bari Palese, in risposta alla tragica morte di Bangaly Soumaoro e per denunciare le condizioni indegne di vita in quella struttura di accoglienza.
Questa battaglia, culminata nell’ottenimento della protezione internazionale per quasi un centinaio di persone, evidenzia le fragilità del sistema di accoglienza e le difficoltà concrete che i migranti incontrano nell’accesso a una vita dignitosa.

L’inadeguatezza dei sistemi di seconda accoglienza (Sai), necessari per ottenere una residenza e il permesso di soggiorno, rappresenta un ostacolo significativo alla piena integrazione e alla costruzione di un futuro stabile.

La partecipazione alla Freedom Flotilla e la produzione di “Sfruttazero” si configurano quindi come atti di resistenza non violenta, espressioni di un impegno costante per la giustizia sociale, la solidarietà internazionale e la difesa dei diritti umani, unendo voci e azioni per un mondo più equo e libero.
La comunità di VillaRoth, con lo sportello di autodifesa sindacale Fuorimercato, rappresenta un nucleo essenziale di questa rete di solidarietà, un luogo dove si coltiva la consapevolezza e si promuovono azioni concrete a sostegno dei più vulnerabili.

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