L’Acquedotto Lucano intensifica la lotta contro le irregolarità nella gestione della risorsa idrica, rivelando un quadro preoccupante di abusi e sprechi che compromettono la sostenibilità del servizio e danneggiano la collettività.
Nell’ambito di un’azione di controllo più ampia, la società ha recentemente rilevato sei prelievi abusivi d’acqua, formalmente denunciati alle autorità competenti, e ha accertato un numero significativo di irregolarità contrattuali – 38 – e fornitura di acqua a soggetti non autorizzati (62 casi).
Questi dati emergono in un contesto di crescente attenzione alla crisi idrica che affligge il territorio, alimentata da segnalazioni sempre più frequenti da parte dei cittadini.
Diciotto utenti, spesso in forma anonima, hanno espresso la loro preoccupazione per utilizzi impropri dell’acqua, sprechi manifesti e violazioni dell’ordinanza comunale che impone un uso responsabile e consapevole in un periodo di particolare vulnerabilità idrica.
Queste segnalazioni evidenziano una consapevolezza crescente tra i cittadini, che si sentono chiamati a vigilare sulla corretta gestione della risorsa.
La risposta dell’Acquedotto Lucano non si limita all’azione repressiva, rappresentata dalle denunce per furto d’acqua.
La società si pone come partner delle forze dell’ordine, collaborando attraverso sopralluoghi congiunti per verificare le segnalazioni ricevute e supportare le indagini.
Questa collaborazione è fondamentale per garantire l’efficacia delle azioni repressive e per rafforzare la percezione di un controllo efficace sul territorio.
Le condotte illecite non sono solo un danno economico diretto per l’Acquedotto Lucano, che dipendente dai corrispettivi per garantire il servizio.
Esse rappresentano un danno strutturale alla collettività, erodendo l’efficienza complessiva della gestione del bene pubblico e penalizzando coloro che adempiono regolarmente ai propri obblighi.
L’erosione della fiducia nel sistema e l’aumento dei costi di gestione, a causa delle perdite e delle inefficienze causate dagli abusi, gravano inevitabilmente sulle famiglie che pagano puntualmente le bollette.
La situazione impone una riflessione più ampia sulla responsabilità individuale e collettiva nella gestione della risorsa idrica.
Oltre alle azioni repressive, è necessario promuovere campagne di sensibilizzazione per educare i cittadini a un uso più responsabile e consapevole dell’acqua, incentivando pratiche sostenibili e diffondendo la cultura del risparmio idrico.
La tutela dell’acqua non è solo una questione di applicazione delle leggi, ma anche di consapevolezza e di impegno civile.
La sostenibilità futura del servizio idrico dipende dalla capacità di tutti i cittadini di contribuire attivamente alla sua preservazione.