Giubileo degli amministratori: rinnovamento spirituale per Taranto

L’auspicio di una leadership ispirata non alla dinamica del potere esercitato per tornaconto personale, né all’indifferenza che spesso permea l’azione pubblica, ma a un servizio concreto e capillare, risuona con forza nell’omelia dell’arcivescovo Ciro Miniero.

Il Giubileo degli amministratori locali e degli operatori politici, promosso dalla commissione diocesana per la pastorale sociale sotto la guida di don Antonio Panico, si presenta come un’occasione di riflessione profonda e di rinnovamento spirituale.

Non si tratta semplicemente di un esercizio formale, ma di un invito pressante a riscoprire il significato profondo del proprio ruolo.

Un ruolo che trascende la mera gestione di risorse e competenze, per abbracciare una visione più ampia, permeata dalla compassione e dalla ricerca del bene comune.
La politica, l’economia, la scienza e la tecnica sono strumenti imprescindibili per affrontare le sfide del nostro tempo, ma il vero motore del cambiamento risiede nella capacità di infondere in ogni azione un’autentica passione, un amore disinteressato per la comunità.

Il cammino penitenziale, da Piazza Madonna della Salute alla Cattedrale di San Cataldo, ha preparato i partecipanti a questa riflessione, simboleggiando un percorso di purificazione e di avvicinamento al divino.

Le parole del presidente della provincia, Gianfranco Palmisano, hanno sottolineato la natura transitoria del potere e l’importanza di lasciare un’eredità positiva, un segno tangibile dell’impegno profuso.

La questione siderurgica, con la sua complessa rete di implicazioni sociali, economiche e ambientali, ha occupato un posto centrale nella riflessione.
Don Antonio Panico ha identificato questo Giubileo come un “giubileo della speranza”, invocando l’intercessione della Vergine Immacolata, copatrona di Taranto insieme a San Cataldo, a sostegno di coloro che si adoperano per il bene delle comunità locali.
La priorità è quella di armonizzare le esigenze di tutela del lavoro con l’imperativo di proteggere la salute e l’ambiente, garantendo che le preoccupazioni legittime dei lavoratori e dei residenti siano finalmente ascoltate e risolte con tempestività.

Non si tratta di una mera questione economica o industriale, ma di una questione di giustizia sociale e di responsabilità verso le generazioni future.
Il bene comune non può essere sacrificato sull’altare del profitto o della convenienza.
La speranza risiede nella capacità di superare gli interessi particolari e di abbracciare una visione olistica che tenga conto del benessere di tutti, nell’ottica di una società più giusta, equa e sostenibile.

L’auspicio è che questo Giubileo segni l’inizio di un percorso di rinnovamento autentico e duraturo, animato da una profonda spiritualità e da un sincero desiderio di servire il popolo di Taranto.

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