Un evento clinico di eccezionale complessità si è recentemente concluso con successo presso il Policlinico di Bari, dove un gozzo retrosternale di dimensioni considerevoli, stimato in circa sette centimetri, è stato asportato da una paziente di 65 anni.
L’intervento, che ha richiesto una sinergia operativa tra le specialità di Otorinolaringoiatria e Cardiochirurgia, ha permesso di risolvere un quadro clinico potenzialmente grave, caratterizzato da una compressione significativa delle strutture mediastiniche.
La patologia presentata dalla paziente, un gozzo endotoracico, rappresenta una variante rara e impegnativa dell’ipertrofia tiroidea.
La sua estensione nel torace aveva generato una compromissione funzionale che si manifestava con disfonia progressiva, ovvero una difficoltà nella produzione della voce, conseguenza diretta della pressione esercitata sulla laringe e sui nervi laringei ricorrenti, essenziali per la fonazione.
La paziente aveva riferito la presenza di una massa cervicale anteriore e un deterioramento della voce nel corso degli ultimi due anni, segnando l’evoluzione del processo patologico.
L’imaging diagnostico, guidato dall’esperienza del Prof.
Luigi Madami, otorinolaringoiatra responsabile dell’intervento, ha rivelato una tiroide significativamente ingrandita, la cui porzione inferiore si estendeva nel mediastino, area cruciale del torace che ospita organi vitali.
La gestione di questa complessa anatomia richiedeva un approccio chirurgico sofisticato e multidisciplinare.
L’intervento, eseguito tramite sternotomia – un’incisione parziale dello sterno – ha rappresentato una scelta strategica per garantire un accesso sicuro e ottimale alla tiroide ingrossata, minimizzando i rischi per le strutture circostanti.
La collaborazione tra l’équipe otorinolaringoiatrica e quella cardiochirurgica ha permesso di sfruttare competenze specifiche e risorse avanzate, assicurando un risultato chirurgico ottimale.
I gozzi endotoracici costituiscono una minoranza dei casi di ipertiroidismo, stimati intorno al 15% del totale.
La necessità di un intervento chirurgico che coinvolga il torace è ancora più rara, rappresentando una percentuale variabile tra l’1% e l’8% dei gozzi endotoracici, sottolineando l’unicità e la complessità di questa casistica.
La corretta gestione di tali patologie richiede una profonda conoscenza anatomica, una pianificazione chirurgica meticolosa e un’adeguata preparazione multidisciplinare, elementi che hanno contribuito al successo dell’intervento al Policlinico di Bari.
Il caso evidenzia l’importanza di una diagnosi precoce e di un approccio integrato nella cura di patologie complesse e rare.