Un inferno di fiamme ha avvolto la pineta di Pino di Lenne, a Palagiano, nel tarantino, lasciando un segno indelebile sul paesaggio e sollevando interrogativi urgenti sulla fragilità del territorio.
La notte scorsa, un vasto incendio ha divorato ettari di macchia mediterranea e pini secolari, trasformando una delle aree naturalistiche più preziose della provincia in un desolante scenario di cenere e distruzione.
L’intensità del rogo, amplificata da venti di tramontana impetuosi e dalla quantità di biomassa secca accumulata, ha reso il lavoro delle squadre di soccorso estremamente difficoltoso.
Le fiamme, visibili a chilometri di distanza, hanno minacciato anche il bosco di pini d’Aleppo che si estende lungo le sponde del fiume Lenne, un ecosistema cruciale per la biodiversità locale e la regolazione idrologica.
Immediatamente mobilitati, Vigili del Fuoco, Carabinieri, volontari della Protezione Civile e il Sindaco Domenico Lasigna hanno coordinato le operazioni di spegnimento, affrontando condizioni estreme e rischi considerevoli.
La lotta contro il fuoco è durata ininterrottamente per ore, richiedendo uno sforzo logistico imponente e una notevole capacità di coordinamento tra le diverse forze intervenute.
Quando i primi raggi del sole hanno illuminato la scena, il fronte dell’incendio è stato finalmente domato, ma il danno ecologico è incalcolabile.
La perdita di una così vasta area di vegetazione arborea e arbustiva compromette la stabilità del suolo, aumenta il rischio di dissesto idrogeologico e impoverisce la fauna selvatica che trovava rifugio in quella pineta.
L’evento drammatico apre una riflessione più ampia sulla gestione del territorio e sulla necessità di adottare misure preventive più efficaci per ridurre il rischio di incendi, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che accentuano la siccità e aumentano la vulnerabilità degli ecosistemi.
Le indagini, avviate dalle autorità competenti, mirano a chiarire le cause del rogo, non escludendo l’ipotesi di un’origine dolosa, che getterebbe un’ombra ancora più pesante su questa tragedia ambientale.
La ricostruzione della pineta di Pino di Lenne richiederà anni di lavoro e un impegno concreto da parte di istituzioni e comunità locali, al fine di restituire al territorio la sua bellezza e la sua vitalità perdute.
La tragica vicenda rappresenta un campanello d’allarme per l’intera regione, sollecitando una revisione delle politiche di prevenzione e un maggiore senso di responsabilità verso il patrimonio naturale.